Valtrompia e Valcamonica, la protesta contro i profughi sta montando

A San Colombano di Collio e Temù in scena la rabbia contro i profughi di Beatrice Raspa

Profughi (foto di repertorio)

Profughi (foto di repertorio)

Collio, 30 agosto 2015 - Valtrompia e Valcamonica, di scena ancora la rabbia contro i profughi. A San Colombano di Collio l’arrivo giovedì di venti richiedenti asilo dall’Africa sub-sahariana, alloggiati nell’ex albergo «Il cacciatore», ha fatto finire mezzo paese sulle barricate. Venerdì sera per la seconda volta almeno un centinaio di cittadini – presenti i soliti infiltrati di Forza nuova e Casa Pound - si sono ammassati in piazza, sotto sorveglianza di carabinieri, digos e reparto mobile della polizia che stavolta li hanno tenuti a distanza dall’albergo. In prima fila, il sindaco Mirella Zanini e il primo cittadino di Trenzano, Andrea Bianchi. «Non è questione di razzismo – precisa Zanini, che domani incontrerà il prefetto -. Vorremmo solo capire di quale autorizzazione dispongono gli albergatori, che hanno chiuso l’attività nel 2012. Perché nessuno è venuto a parlarci? Questi ragazzi non sappiamo chi siano, sono collocati vicino a scuola, asilo e centri sportivi». La protesta è proseguita ieri con un presidio della Lega. Al gruppo del Carroccio, munito di autorizzazione della questura, si sono aggiunti una cinquantina di cittadini che hanno tentato di avvicinarsi all’albergo ma sono stati bloccati.  E ancora, nel pomeriggio a San Colombano si è tenuto pure un presidio di segno opposto, promosso da Anpi, Cgil e Rifondazione. Una ventina di persone che hanno offerto solidarietà ai profughi, ora asserragliati per la paura. Nel frattempo prosegue la raccolta firme per scacciare i migranti – ieri oltre 700 -, un’iniziativa che ha avuto il plauso dell’assessore regionale Viviana Beccalossi: «Firmare è come inviare un foglio di via a Renzi, Alfano e tutti quelli che si ostinano a non capire il disagio degli italiani», ha sottolineato la dirigente di Fratelli d’Italia.

Dalla Valtrompia alla Valcamonica: «Stop invasione, prima i nostri» è stato lo slogan scandito ieri a Temu’ a un corteo della Lega. A volerlo, l’onorevole Davide Caparini, in piazza a dispetto dell’ordinanza sindacale che ha vietato le manifestazioni non turistiche fino al 30 settembre. Un provvedimento che ha spinto il deputato a querelare il sindaco Roberto Menici. La protesta contro le «folli» politiche del governo e contro la possibilità di nuovi arrivi in valle è sfilata dal piazzale della funivia fino al municipio. Tra i tanti presenti, l’ex sindaco di Adro Oscar Lancini, consiglieri regionali e amministratori locali.