FEDERICA PACELLA
Cronaca

Brescia, "sentinelle" contro gli estremismi

Al Festival delle arti e delle culture religiose, dialogo aperto tra credi differenti

Il forum Dòsti

Il forum Dòsti

Brescia, 7 maggio 2017 - Brescia come modello per il dialogo interreligioso da esportare in tutta Italia. Lo hanno ribadito tutte le autorità civili e religiose intervenute a «Dosti – Idee per un festival delle religioni». Una prova di dialogo interreligioso, che il ministero dell'Interno, tramite la prefettura, ha voluto fosse fatta a Brescia, dove le diverse comunità si parlano da tempo, grazie anche ad una diocesi illuminata. «Qui si può lavorare in modo molto sereno – ha commentato il prefetto Valerio Valenti – al di là delle asperità di un clima politico che a volte diventa difficile».

I numeri, elaborati per l’occasione dall’Ufficio statistica del Comune, dicono che in città convivono 164mila cristiani, 14mila musulmani, 2.400 induisti, 1.630 buddisti, 1.000 diversamente distribuiti, 15mila atei. Dei 36mila cittadini non italiani, il 51% sono cristiani, 12mila musulmani, 1.300 buddisti, 2.200 induisti, 800 di altre religioni. Dei cristiani immigrati, 4.800 sono cattolici, 10mila ortodossi copti, 1.700 protestanti. Tra i musulmani, il 90% sono sunniti, il resto sciiti. Tra i musulmani, ci sono anche 2mila cittadini italiani. Nel complesso, sono una trentina le fedi diverse.

Il vescovo Luciano Monari ha ricordato come lo storico delle religioni Friedriche Heiler avesse individuato sette aree comuni tra le diverse fedi. «Spero che fare riferimento agli elementi comuni – ha commentato – ci porti all’accoglienza ed alla stima reciproca». Da un punto di vista laico, far convivere comunità diverse è una questione di coesione sociale. «Se vogliamo avere un futuro abbiamo la strada del dialogo», ha sottolineato il sindaco Emilio Del Bono. Le sfide non mancano. «Le comunità religiose sono motori di comunità. Siate sentinelle contro gli estremismi – l’appello del primo cittadino – siate anche strumenti di libertà. Dobbiamo impegnarci a realizzare luoghi di culto civili, non garage. Dobbiamo capire le nostre storie. Non è facile, ma è questa la strada».

Ruolo fondamentale lo giocano le scuole. «Quando si parla di immigrazione – ha aggiunto il sottosegretario del ministero dell’Interno Domenico Manzione – sentiamo dire che c’è in atto un’invasione. Poi vedo i ragazzi che condividono tutto anche se hanno fedi diverse, e ho la sensazione plastica che tutti questi ragionamenti siano già stati superati».

A palazzo Loggia si è ragionato sul ruolo della religione nella comunità, col coordinamento di Adriana Apostoli, docente di diritto costituzionale. Nel pomeriggio, festa tra musica, immagini e cinema, ma già si pensa alla prossima edizione.