Omicidio di Castenedolo, la scienza non scioglie i dubbi

Omicidio Anna Mura: il marito è l’unico indagato. Ancora nessuna chiarezza sulle macchie di sangue sui pantaloni di Alessandro Musini

Alessandro Musini (Fotolive)

Alessandro Musini (Fotolive)

Brescia, 17 novembre 2016 - Nemmeno l’integrazione chiesta dal presidente Anna Di Martino sulla perizia discussa in aula lo scorso ottobre sembra essere riuscita a fare completa chiarezza sulle macchie di sangue trovate sui pantaloni indossati al momento dell’arresto da Alessandro Musini. L’uomo è accusato dell’omicidio della moglie Anna Mura trovata con il cranio fracassato il 16 marzo 2015 nella casa in cui viveva con la famiglia a Castenedolo. «Le macchie trovate sulla parte anteriore dei jeans sono compatibili con tracce da proiezione – ha sottolineato il biologo forense Vincenzo Agostini, il perito nominato dalla corte – Ma non sono in grado di dire se si tratta di schizzi dovuti ai colpi inferti alla alla donna o ad altro». Se il perito del tribunale ha qualche riserva così non è per il consulente della Procura, il medico legale Maurizio Saliva, e per quello delle parti civili, l’ex comandante dei Ris Luciano Garofano. «Le macchie sono compatibili con la dinamica dell’omicidio – hanno ribadito – Si tratta inoltre solo della parte residuale di tutti gli schizzi finiti sui pantaloni di Musini. Tutte le altre macchie si sono sbiadite con l’acqua nelle ore comprese tra la fuga di Musini e il suo arresto».

Diversa la posizione di Federica Alessandrini, il consulente della difesa che ha messo in dubbio che il sangue trovato sui jeans possa essere di Anna Mura. «Solo per una di quelle esaminate ha esclusivamente il profilo di Anna Mura – ha spiegato – Nelle altre ci sono tracce di Dna misto: in alcune il profilo di Musini è maggioritario». Per il professor Andrea Verzelletti, il medico legale che per primo ha esaminato le tracce ematiche, l’ipotesi del consulente della difesa sarebbe tecnicamente possibile, ma «quel sangue appartiene ad Anna Mura con un elevato grado di probabilità assimilabile alla certezza».

Il supplemento di «indagini» svolte dal perito del tribunale ha invece confermato che le tracce biologiche trovate sugli slip che Anna Mura indossava al momento del ritrovamento con apparterrebbero a un profilo genetico riconducibile più al figlio che la donna ha avuto da Musini che a quello del marito. Oggi nuova udienza in cui sarà sentito per la seconda volta il medico legale che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Anna Mura. In aula sarà ascoltata anche una coppia di vicini di casa come ha chiesto la difesa che si è invece vista respingere la richiesta di ammissione di nuove prove al processo tra cui il ricorso al luminol (non utilizzato durante le indagini) nella casa teatro del delitto per individuare nuove tracce di sangue.