Giallo di Marcheno, un liquidatore per la Bozzoli

È la richesta avanzata dal collegio sindacale al tribunale per garantire un futuro all’azienda, nella bufera dopo la scomparsa di Mario Bozzoli

I rilievi nella fonderia

I rilievi nella fonderia

Brescia, 9 luglio 2016 - La richiesta del collegio sindacale della Bozzoli di Marcheno, la fonderia da dove lo scorso ottobre è scomparso nel nulla Mario Bozzoli uno dei titolari, al presidente della sezione fallimentare del tribunale di Brescia, Stefano Rosa è stata chiara: «Tra loro i proprietari non riescono a trovare un accordo. A questo punto venga nominato un liquidatore così da salvare l’azienda». Questa la proposta che ieri i tre professionisti Vladimiro Ballini, Maurizio Barbieri e Giuseppe Fai hanno avanzato, dopo che nelle scorse settimane avevano presentato ricorso in volontaria giurisdizione (un procedimento attraverso cui il giudice svolge un’attività di assistenza e controllo su richiesta delle parti) per avere chiarimenti sul futuro dell’azienda.

Nei prossimi giorni il tribunale potrebbe nominare il professionista che «guiderà» l’azienda in questa fase decisiva per il suo futuro. La nomina potrebbe arrivare già la prossima settimana: «Non si parla di un liquidatore fallimentare – precisano dal tribunale – ma di una figura che riesca a far trovare un accordo tra le due componenti che guidano l’azienda alla pari». Non sarà facile: da una parte c’è Adelio Bozzoli, fratello di Mario padre di Alex e Giacomo, due dei quattro indagati dalla procura di Brescia per l’omicidio e la distruzione del corpo dello zio; dall’altra Irene Zubani, la moglie di Mario Bozzoli, che il tribunale civile di Brescia ha nominato curatrice del patrimonio del marito all’indomani della sua scomparsa.

Se i legali dei due rami della famiglia Bozzoli non si pronunciano, sulla richiesta di un liquidatore i sindacati sono ottimisti: «L’azienda ha bisogno di un professionista che faccia sedere tutti allo stesso tavolo – spiega Stefano Olivari della segreteria Cisl – L’azienda ha ripreso a lavorare nei mesi scorsi ma i livelli sono ancora molto bassi. Per noi l’importante è che venga garantita l’occupazione dei diciassette dipendenti». Sul fornte dell'inchiesta penale per la scomparsa di Mario Bozzoli tutto è ancora fermo. Quattro come detto gli indagati. Oltre a Alex e Giacomo Bozzoli sono accusati di omicidio e distruzione di cadavere anche due operai della fonderia:Alex Maggi e Aboagye Akwasi. Nessun nuovo elemento è arrivato dall’analisi delle scorie di lavorazione messe a disposizione dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo e della sua équipe, che cercano tracce utili all’indagine.