Nella struttura dove si salvano i cani: gli animali tornano a correre sulle ruote

Rovato, gli angeli di "Casa Bau" costruiscono i carrellini per i loro ospit

Gli angeli di "Casa Bau"

Gli angeli di "Casa Bau"

Brescia, 24 ottobre 2016 - Susy è una meticcia arrivata in Italia sabato dalla Svizzera. Qualcuno gli ha spezzato una zampina in otto punti prendendola a martellate. Patrsy pesa appena cinque chili ed è stata recuperata da un campo rom. I suoi padroni l’hanno presa a bastonate in modo da romperle la schiena e portarla con loro a chiedere la carità. Miri in Albania è stato torturato. Anche ha lui è stata rotta la schiena. Si è trascinato per un mese fino a maciullarsi gli arti posteriori. Schaca è un pitbull usato nei combattimenti. Era troppo buono e ogni volta veniva massacrato. I suoi padroni lo hanno lasciato per strada morente. A occuparsi di loro sono gli angeli di «Casa Bau» a Rovato: un centro di recupero per cani disabili e problematici fondato lo scorso novembre dal bresciano Luciano Alpino e da agosto costituitosi in associazione onlus. Si trova negli spazi forniti gratuitamente di un amico in via Salvella 11.

«Sono un esodato - dice il fondatore - nessuno mi assume: troppo vecchio per il lavoro, troppo giovane per la pensione. Allora ho deciso di dedicarmi al volontariato. A Casa Bau, con l’aiuto di tanti volontari assistiamo e curiamo i cani che ci arrivano». Non solo. Perché Luciano e il vicepresidente Marco Miola progettano e costruiscono carrellini per cani paralizzati o amputati. «Come Luciano anche io sono rimasto senza lavoro – sottolinea l’iseano Marco- dato che amo i cani ho deciso di buttarmi in questa grande impresa. A Iseo avevo un negozio dove restauravo biciclette antiche e progettavo velocipedi su misura. Ho messo le mie conoscenza a servizio di Casa Bau».

Nel centro rovatese non solo si realizzano carrellini su misura per i piccoli ospiti, ma anche per quelle famiglie che non possono permettersi di comprarne uno nelle aziende che li commercializzano. «Un carrellino costa 500 euro sul mercato – spiega Alpino - non tutte le famiglie possono permetterselo. Noi chiediamo un’offerta che destiniamo all’acquisto dei materiali e al mantenimento e alla cura nostri ospiti speciali, che aiutiamo anche a trovare famiglia». Le richieste in attesa di essere esaudite sono un migliaio. «Piano piano riusciremo a fare felici tutti - dice Marco Miola - il lavoro è tantissimo». I volontari di casa Bau chiedono a tutti coloro che ne posseggano di donare ruote di biciclettine, carrozzine e simili, oltre che all’uomini. «Serviranno per restituire dignità a un animale - conclude Alpino - che ha avuto il solo torto di fidarsi di persone cattive, che mentre lui probabilmente faceva loro le feste, gli hanno fatto del male».