Giovane donna muore dopo l’intervento: indagati 25 medici e infermieri

Sara Roncucci è stata operata a Siena e poi ricoverata a Zingonia

Sara Roncucci

Sara Roncucci

Bergamo, 4 gennaio 2017 - La Procura di Bergamo ha aperto un procedimento con l’ipotesi di reato di omicidio colposo per la morte di Sara Roncucci, la 31enne residente a Latina deceduta il 27 dicembre nella casa di cura Habilita di Ciserano di Zingonia, dove stava effettuando la riabilitazione per i gravi danni neurologici subiti dopo un intervento di miny bypass gastrico effettuato all’ospedale Le Scotte di Siena. I familiari hanno presentato querela ai carabinieri di Zingonia e il pm Gianluigi Dettori, dopo aver fatto sequestrare le cartelle cliniche, ha iscritto nel registro degli indagati 25 tra medici e infermieri degli ospedali di Latina, Zingonia e Siena (dove la donna, dopo l’operazione, è stata visitata due volte): si tratta di tutti i camici bianchi che hanno avuto a che fare con la giovane. L’11 gennaio è in programma l’autopsia, che sarà effettuata dal medico legale Matteo Marchesi di Bergamo. A far scattare l’inchiesta sono stati i familiari di Sara Roncucci, che hanno sporto denuncia e per fare luce sulla vicenda, attraverso i consulenti personali Carmine Romano e Simona Longo, si sono rivolti a Studio 3A, società specializzata a livello nazionale nella valutazione delle responsabilità civili e penali.

Il dramma di Sara inizia il 2 settembre, quando la giovane, che ha lasciato due figli di 12 e 3 anni, a causa del peso eccessivo, si sottopone ad un intervento all’ospedale “Le Scotte” di Siena. L’8 settembre viene dimessa e torna a Latina. La notte seguente, tuttavia, accusa forti dolori addominali, coliche e vomito e viene trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Latina, dove viene subito dimessa dopo brevi accertamenti e la prescrizione di un antidolorifico. I dolori, però, persistono e il 10 settembre torna al pronto soccorso della sua città, dove la situazione precipita: durante una Tac, la giovane va in arresto cardiaco e deve essere rianimata. L’esame evidenzia una grave emorragia addominale, che viene addebitata alla rottura di una graffetta, uno dei punti interni del by pass gastrico. Viene operata d’urgenza e trasferita in Rianimazione, in coma farmacologico. Dopo un mese, viene sottoposta a tracheotomia. Il 18 ottobre, nuova operazione per ripristinare la canalizzazione gastrica: viene sospeso il coma farmacologico e inserito un sondino per l’alimentazione. I medici la dichiarano fuori pericolo e, dopo un altro mese di degenza nell’ospedale di Latina, il 7 dicembre Sara viene trasferita all’Habilita di Zingonia, specializzata nella riabilitazione neurologica.

La diagnosi d’ingresso è delicata, ma nel mese di dicembre, pur essendo ancora in stato di incoscienza, la 31enne è in buone condizioni di salute generale. Il 26 dicembre, però, la situazione precipita: il fratello della 31enne nota che ha problemi di respirazione e poco dopo la mezzanotte, alle 0.40 di lunedì 27 dicembre, i familiari vengono avvisati che Sara ha avuto un arresto cardiaco ed è morta. Il giorno stesso scatta la denuncia ai carabinieri di Zingonia.