De Gregori presenta "Vivavoce" a Milano: 28 brani con arrangiamenti inediti

Il cantautore romano Francesco De Gregori alla Feltrinelli di piazza Piemonte presenta un doppio album di canzoni rivisitate, ma non parla di politica: "Non sono uno sciamano"

Francesco De Gregori, esce il nuovo album 'Viva Voce' (Ansa)

Francesco De Gregori, esce il nuovo album 'Viva Voce' (Ansa)

Milano, 10 novembre 2014 - Politica? No grazie. Almeno per il momento. Francesco De Gregori, le cui canzoni sono da sempre colonna sonora della sinistra, non si esprime sul futuro dell'Italia. «Non sono uno sciamano»: così il cantautore risponde ai cronisti nel presentare il nuovo disco 'Vivavoce". «Condivido con voi l'idea e la speranza che il Paese abbia un bel futuro, nel brano 'La ragazza del '95' ho scritto che il futuro è un dovere, se ci rendiamo conto - spiega in occasioen dell'evento - che è questione di diritti e doveri questo Paese un futuro ce l'avrà. Per un artista far politica è fare bene il proprio lavoro, io non voglio - sottolinea - trasformare questo incontro in un'affermazione politica». Anche perché per lui «la politica è talmente alta che non merita di essere discussa frettolosamente, ho le mie idee ma - conclude - non voglio banalizzarle».

Il nuovo doppio album "Vivavoce", raccolta di 28 sue canzoni rivisitate con arrangiamenti inediti. In una canzone, Santa Lucia, il cantante romano ricorda Lucio Dalla abbinando il riff di 'Come è profondo il mare" al suo brano. «A lui piaceva "Santa Lucia" - spiega il cantautore - a me "Come è profondo il mare" che trovo drammatica, profonda e sincera». «Lavorare con lui è stato così importante che l'ho fatto due volte, nel 1979 e nel 2010, c'era - sottolinea - una spinta artistica forte al nostro incontro ed è stato inevitabile ricordarlo con l'unione di due canzoni che ci piacevano».

I brani di De Gregori si vestono quindi di nuovi abiti. Su 'Alice' si e' aggiunta la voce di Luciano Ligabue, mentre Nicola Piovani e' stato chiamato a lavorare su una 'Donna Cannone' "completamente spogliata delle ritmica"; in 'Generale' si e' mimetizzato il riff marziale a favore di una versione "piu' domestica" che rimandi ad una canzone "piu' di pace che guerra".

Tra gli altri brani scelti anche 'La leva calcistica della classe '68', 'La ragazza e la miniera' (arrangiata e realizzata da Ambrogio Sparagna con l'Orchestra Popolare Italiana), 'Vai in Africa, Celestino', 'Buonanotte fiorellino', ' Santa Lucia' e 'Viva l'Italia'; a chiudere il disco la ribattezzata 'Fiorellino', a fare da eco a un pezzo di Bob Dylan dal quale lo stesso De Gregori ha spiegato di "aver prelevato di peso lo stesso arrangiamento. Mi e' sembrato giusto - ha spiegato -, oltre a essermi divertito, finire con un omaggio esplicito a un grande artista". Come altro omaggio e' 'Il futuro', traduzione di The Future di Leonard Cohen. "Questo disco - ha spiegato l'artista - lo dovevo a me, per testimoniare un cambiamento, ma anche al pubblico che ha il diritto, se vuole, di vedere da che parte sto andando".