Violenza contro le donne, più aiuti

L’attività dell’associazione Rete Rosa durante il lockdown: 83 accessi nel 2020, 69 l’anno prima

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di Sara Giudici

Un’attività complessa che non si è mai fermata, nemmeno durante i lockdown, per dare aiuto e sostegno alle vittime di violenza. Così si può riassumere l’associazione Rete Rosa che s’impegna ogni giorno nel Centro Antiviolenza a favore delle cittadine di Saronno e del Saronnese che, in quanto donne, subiscono maltrattamenti, il più delle volte all’interno del proprio contesto affettivo e familiare. Grazie all’apporto di nuove volontarie e all’incremento delle professioniste che collaborano con l’associazione, il Centro ha potuto così passare dall’unica apertura iniziale del 2012 alle cinque aperture settimanali attuali.

Ad oggi il Cta ha accolto 510 donne (475 fino al 2020 + 35 finora nel 2021), con una provenienza variamente distribuita, a conferma dell’importanza di Rete Rosa per un territorio vasto che va ben oltre la città: nel 2020 33% di utenti si sono avvicinate da Saronno, 40% da comuni della provincia di Varese, ma anche un 23% da comuni del Milanese, del Comasco e del Monzese, data la centralità della città e la facilità di mezzi con cui il centro può essere raggiunto. Neppure il lockdown ha rallentato l’attività del Cta: impossibilitate a ricevere le donne in presenza, utilizzando la tecnologia a disposizione e incrementando la reperibilità telefonica a 10 ore giornaliere 7 giorni su 7, Rete Rosa non solo non ha perso il contatto con le utenti già in carico, ma ha permesso l’accoglienza di molte nuove donne, realizzando un significativo aumento percentuale di accessi: 83 nel 2020 rispetto ai 62 del 2019. L’attività è decisamente complessa e richiede un costante impegno e una costante presenza. "Il nostro impegno di presenza in piazza, le costanti campagne informative e di sensibilizzazione tramite i media e i social realizzate nonché gli interventi e i laboratori nelle scuole di ogni ordine e grado del comprensorio – spiegano i responsabili – hanno permesso a tanti, se non proprio a tutti, di sapere che Rete Rosa c’è e che il Centro Antiviolenza può essere un buon punto di partenza per chi, vittima di sopraffazione, vuol provare a uscire dal maltrattamento subito". Il cammino per aiutare le vittime è lungo: "Spesso per le donne rivolgersi al Cta significa provare ad intraprendere un percorso difficile e pieno di ostacoli, contrassegnato da accelerazioni improvvise e da sconfortanti momenti di stasi, quando non addirittura da ripensamenti e forzati passi indietro. Sottolineiamo "provare", perché se c’è una cosa che abbiamo imparato col tempo è che la violenza contro le donne è un fenomeno complesso, chiama in causa molti fattori e non ammette improvvisazioni e, tanto meno, pressioni dall’esterno. Le vittime di violenza, specie di quella domestica, richiedono ascolto partecipe, accoglienza paziente nel rispetto dei loro tempi e fiducia nelle risorse che loro stesse possono trovare in sé". Insomma la Rete Rosa garantisce un servizio di qualità in un ambito d’intervento complicato e complesso: "In una parola l’accoglienza delle donne richiede formazione e competenza. Questo è ciò che le istituzioni coi loro servizi dedicati devono garantire e, fortunatamente, a Saronno lo fanno, grazie alla collaborazione cresciuta nel tempo tra gli enti essenziali preposti, in stretto collegamento col Centro Antiviolenza Rete Rosa. A livello istituzionale, dunque, la Rete Antiviolenza dell’Ambito di Saronno è presente, attiva e impegnata a migliorarsi".