Varese, truffe per 17 milioni ai danni di due anziani: 13 indagati

Tra loro anche un promotore finanziario, un funzionario di banca, un notaio e una badante

La sede della Guardia di finanza di Varese

La sede della Guardia di finanza di Varese

Varese, 17 luglio 2019 - Tredici persone, tra cui un promotore finanziario, un funzionario di banca, un notaio e una badante, sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Varese con l'accusa di truffa e circonvenzione di incapace. Due distinte le truffe ai danni di due anziani, ai quali hanno tentato di portare via il patrimonio (a uno di 16 milioni e all'altro di un milione), per un totale di 17 milioni di euro.

E' il bilancio di un'indagine del comando provinciale della Guardia di finanza di Varese su due distinte maxi truffe a due anziani residenti in provincia. Per alcuni degli indagati è già stata formulata la richiesta di rinvio a giudizio. Nel primo caso, le indagini sono scaturite da una segnalazione del direttore di banca che, dopo aver rilevato strani movimenti di denaro di una correntista, ha notato il comportamento non conforme di un funzionario e di un promotore finanziario dell'istituto. Le indagini hanno fatto emergere un quadro sconcertante e sono finiti nel mirino dei militari altri 8 soggetti. Gli indagati, secondo la Finanza, avevano l'obiettivo di spartirsi una parte del patrimonio della donna: 6 terreni, 18 unità immobiliari, depositi bancari per 2,3 milioni di euro e depositi titoli per oltre 4 milioni di euro. Il movimento di denaro avveniva sia grazie alla variazione degli intestatari di 8 polizze assicurative ramo vita del valore di oltre 5,5 milioni di euro, sia a fronte della variazione delle volontà testamentarie della signora, senza alcun parente sino al quarto grado di parentela. Dopo aver sequestrato ai fini cautelativi le 8 polizze, il giudice tutelare ha nominato un amministratore di sostegno per preservare il patrimonio dell'anziana.

Il secondo caso vede protagonisti una badante un promotore finanziario che sono stati in grado di convincere un anziano di 93 anni, in decadimento cognitivo, a compiere atti con effetti giuridici dannosi per sé stesso e per gli eredi legittimi. Il via alle indagini da una denuncia della nipote, preoccupata dal comportamento della badante di origine albanese delegata dal nonno a operare sul conto corrente dopo aver beneficiato, direttamente o per mezzo di suoi parenti, di donazioni per 780.000 euro. Al termine delle indagini, la magistratura ha sequestrato le rimanenti disponibilità economiche, circa 88.000 euro, e il testamento olografo, nel quale veniva disposto un lascito di 20.000 euro al promotore finanziario connivente con la badante.