Gavirate, la testata costa un anno di cella. O 5mila euro

La testata a un rivale fuori da scuola costerà cara a un giovane, costretto a risarcire la vittima cui ruppe il naso

La scuola Edith Stein teatro dell'episodio a Gavirate

La scuola Edith Stein teatro dell'episodio a Gavirate

Gavirate (Varese), 30 maggio 2018 - La testata a un rivale fuori da scuola costerà cara a un giovane condannato ieri a un anno. Per l’applicazione della sospensione condizionale il condannato dovrà versare 5mila euro entro sette mesi da quando la pena diverrà definitiva. I fatti si consumarono nel 2014 allorché l’allora diciannovenne dopo un litigio, sembra per via di alcune ragazze, andò fuori da una classe quarta dell’istituto superiore Edith Stein di Gavirate per colpire il rivale con una potente testata al volto.

I due furono portati dal preside e vennero presi provvedimenti. Ma la vicenda seguì le vie legali e ieri mattina si è giunti alla sentenza, emessa dal giudice Stefano Colombo, che ha interrogato l’imputato chiedendogli se si fosse fatto un’idea del danno cagionato alla parte offesa, visitata poco dopo i fatti dai sanitari che lo giudicarono guaribile in trenta giorni: lesioni personali è il reato contestato. La difesa aveva confermato che era stata presentata un’offerta di danaro alla parte lesa, ma lo stesso imputato – che oggi ha 23 anni non ancora compiuti – ha specificato di non potersi permettere un risarcimento troppo oneroso.

«Lavoro in un supermercato, guadagno poco più di mille euro al mese e i soldi mi servono per aiutare i miei familiari, coi quali vivo, per pagare le bollette». In seguito a queste dichiarazioni sono arrivate le richieste di pena del pubblico ministero Marco Brunoldi: otto mesi di carcere. Ma il giudice ha deciso per alzare la pena a un anno di carcere e di applicare la sospensione condizionale della pena a patto che l’imputato risarcisca in 5.000 euro la parte offesa, a titolo di provvisionale.