Funghi ma non solo: mezzo secolo di Pro loco a Brinzio

I cinquant’anni del gruppo. Dalla sagra dei porcini all’impegno per Brinzio, con la riscoperta della castanicoltura e il lavoro sulla pista da sci

Tanta gente attorno alla Pro Loco di Brinzio

Tanta gente attorno alla Pro Loco di Brinzio

Brinzio (Varese), 5 gennaio 2020 - Cinquant’anni di impegno per il paese; tra eventi, buon cibo e tradizioni da non dimenticare. La Pro loco di Brinzio festeggia quest’anno mezzo secolo di vita, speso con l’obiettivo di rendere sempre più vivo e conosciuto il piccolo centro alle porte di Varese. Se oggi tanti varesini e forestieri conoscono e apprezzano Brinzio buona parte del merito va a chi nel lontano 1970 ha deciso di inaugurare questa strada, portata avanti nel corso dei decenni da tante persone che si sono susseguite all’interno dell’associazione. Un percorso che continua a cinquant’anni di distanza: i soci sono una novantina, un numero importante considerando che l’intero paese conta circa 800 abitanti. La sfida per il futuro è quella di continuare in questa direzione attirando forze nuove.

L’ultima edizione della Sagra del Fungo lo scorso settembre ha dato buone speranze, con una partecipazione molto sentita da parte dei giovani. L’appuntamento autunnale è da sempre il cavallo di battaglia del sodalizio: la prima edizione ebbe luogo nel 1980, e da allora l’evento è cresciuto fino ad affermarsi come una delle più famose feste di paese del Varesotto. I partecipanti sono in media 5.000, ma negli anni passati ci sono stati anche picchi di oltre 10mila persone in un weekend. Un impegno organizzativo non da poco, a cui la Pro loco risponde sempre presente grazie a una nutrita schiera di volontari tra cuochi e camerieri. E basta sbirciare dietro le quinte della cucina in occasione delle feste per capire la passione e la voglia di stare insieme che anima questo gruppo. Ma gli eventi proposti nel corso degli anni non si sono limitati all’aspetto mangereccio: la stessa Sagra del Fungo punta molto sulla promozione del paese, con visite guidate al borgo, e uno degli appuntamenti storici più amati è stato Brinzio in Cornice (prima ancora noto come Civiltà contadina), manifestazione che si è svolta dagli anni ’80 fino al 2011, unendo arte e tradizione nei cortili rurali del borgo. L’impegno della Pro loco è stato importante anche per la riscoperta del bene più prezioso dei boschi di Brinzio: la castagna. L’associazione si è occupata del ripristino del fabbricato della Grà, luogo simbolo della vita di un tempo, usato per affumicare le castagne.

Un’esperienza che Brinzio portò alla ribalta di una manifestazione nazionale in Veneto negli anni 2000. La Pro loco è stata promotrice, insieme allo Sci Nordico Varese, anche della creazione della pista di sci di fondo, attiva fin dagli anni Ottanta. Il cinquantesimo anniversario sarà festeggiato con un evento ancora in fase di definizione, ma intanto giunge l’augurio da parte del sindaco Roberto Piccinelli. "Con le sue manifestazioni popolari e culturali la Pro loco ha dato un’impronta a tutta la vita sociale del paese – commenta – posso solo essere grato a tutti coloro che in questi anni hanno lavorato per il bene di Brinzio e per il piacere di stare insieme". E il calendario 2020 delle iniziative della Pro Loco si apre proprio oggi: questa sera dalle 20.45 al Parco Tonino Piccinelli si festeggia la Befana del Fondista, con il tradizionale falò e la distribuzione dei doni ai bambini.