’Ndrangheta e politica: acquisite le interviste tv

Le rivelazioni del mullah Caianiello e dell’ex sindaco lonatese Rivolta nelle mani dei pm che indagano sulle infiltrazioni dei clan nel Basso Varesotto

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Il sistema Lonate e le sue connessioni con la ’ndrangheta, raccontate da una serie di sentenze di tribunale, torna sotto i riflettori. Gli investigatori della Dda di Milano hanno infatti acquisito le registrazioni integrali delle interviste realizzate dalla trasmissione tv “Report” a Nino Caianiello, ex maggiorente di Forza Italia in provincia, considerato il presunto “burattinaio” di un sistema di tangenti e appalti e nomine pilotate che venne arrestato nell’inchiesta milanese “mensa dei poveri”, e all’ex sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta che, stando a un’altra indagine da poco chiusa, avrebbe vinto le elezioni amministrative del 2014 con 300 voti ricevuti dalla ‘ndrangheta in cambio di un assessorato a una persona “gradita” al clan.

Le acquisizioni delle interviste serviranno, si è saputo, per approfondimenti in una tranche dell’inchiesta “Krimisa” della Dda, coordinata dai pm Alessandra Cerretti e Cecilia Vassena e dall’aggiunto Alessandra Dolci. Il filone da poco chiuso, con al centro accuse di corruzione elettorale e scambio elettorale politico mafioso, vede indagati l’ex sindaco Rivolta, il “re dei Caf” gallaratese Peppino Falvo, Federica Francesca De Novara, ex assessore a Lonate Pozzolo, suo padre e imprenditore Salvatore De Novara e Cataldo Casoppero, condannato dal tribunale di Busto Arsizio a 14 anni di reclusione perché ritenuto affiliato alla locale di ‘ndrangheta di Legnano-Lonate Pozzolo. "Questa gente vota, E si vince anche solo per un voto", diceva Caianiello - per il quale di recente è stato chiesto il rinvio a giudizio in una vicenda che sarebbe sfociata addirittura in una truffa all’europarlamento - nell’intervista riferendosi alle infiltrazioni della ‘ndrangheta.