Morti sospette all'ospedale di Saronno, periti in aula per possibile nuovo caso

Nel corpo di Domenico Brasca, sono stati trovati Midazolam, Promazina e Clorpromazina, rispettivamente ansiolitico, anti-psicotico e neurolettico per la cura della schizofrenia

Leonardo Cazzaniga

Leonardo Cazzaniga

Saronno (Varese), 23 ottobre 2018 -  Un nuovo caso di morte sospetta nell'inchiesta 'Angeli e Demoni'? Midazolam, Promazina e Clorpromazina, rispettivamente ansiolitico, anti-psicotico e neurolettico per la cura della schizofrenia, erano presenti nel corpo di Domenico Brasca, morto a 81 anni nel 2014, dopo essere stato trattato in pronto soccorso a Saronno ( Varese) dall'ex viceprimario del reparto Leonardo Cazzaniga, a processo in tribunale a Busto Arsizio ( Varese) per undici morti sospette in corsia e tre nella famiglia dell'ex amante, l'infermiera Laura Taroni.

Lo hanno spiegato oggi in aula, con la formula dell'incidente probatorio, i periti incaricati dalla Procura di effettuare l'autopsia sulla salma di Brasca, riesumata dal cimitero di Rovello Porro (Como) nel marzo scorso. In aula, assente l'imputato, gli esperti hanno spiegato che quei farmaci avrebbero accelerato la morte del paziente all'avvocato difensore di Cazzaniga Ennio Buffoli e al procuratore della Repubblica di Busto Arsizio, Gialuigi Fontana, che ha firmato la maxi inchiesta insieme al pm Maria Cristina Ria. L'accusa valuterà ora se chiudere formalmente questo nuovo capitolo di indagine e chiedere formalmente il rinvio a giudizio del medico anche per la dodicesima morte sospetta in corsia.