Malpensa, i comitati fanno la lista della spesa

Un documento da inviare a sindaci, governo e enti del volo: "Stop allo sviluppo incontrollato dell’aeroporto"

Un aereo durante la fase di decollo da Malpensa

Un aereo durante la fase di decollo da Malpensa

Malpensa (Varese), 6 dicembre 2019 - In attesa di conoscere il nuovo Masterplan di Malpensa, Unicomal, il coordinamento dei comitati del comprensorio di Malpensa per la tutela della salute e dell’ambiente, ha preparato un documento con precise richieste di interventi a tutela della salute e dell’ambiente che invierà ai sindaci dei Comuni lombardi e piemontesi che soffrono i disagi e i problemi causati dall’attività aeroportuale, ai ministeri dell’Ambiente, dei Trasporti e della Salute, al Presidente di Regione Lombardia, a Enac, Enav e Arpa.

Ieri i rappresentanti dei comitati, da vent’anni impegnati a salvaguardia del territorio minacciato dallo sviluppo dell’aeroporto, hanno illustrato il documento che indica con chiarezza le iniziative necessarie, che devono essere sollecitate dai sindaci dei comuni, per tutelare salute e ambiente, azioni già previste da norme e leggi vigenti, che dunque devono essere applicate. Unicomal chiede la Vas (valutazione ambientale strategica), la Vis (Valutazione di impatto sanitario), l’attivazione di una dettagliata e continua indagine epidemiologica sulla salute dei cittadini, uno studio per la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale custodito all’interno del Parco del Ticino, la pubblicazione di tutti i dati giornalieri del rumore correlati ai movimenti (decolli e atterraggi) con l’adozione del sistema A.e.d.t. (Aviation enviromental design tool) che permette una completa valutazione degli inquinanti atmosferici e acustici di ogni singolo volo. Richieste chiare indicate nel documento che sarà inviato nei prossimi giorni sindaci affinché sia sottoposto all’attenzione e all’approvazione dei consigli comunali. «Noi non molliamo la presa – ha esordito Silverio Colombo – la nostra battaglia oggi è per la salute e per la sicurezza, Malpensa non può e non deve crescere, è già andata troppo oltre, quello che è stato considerato un test, il “bridge” di Linate non è una prova superata, ma la conferma dei disagi pesanti che l’aumento dei voli causa nel nostro territorio, i tre mesi con l’attività di Linate trasferita a Malpensa, sono stati una sofferenza, la prova che l’aeroporto non può diventare più grande».

Gli esponenti di Unicomal hanno quindi fatto rilevare che a oltre un mese dalla conclusione del bridge ancora non hanno i dati sul rumore rilevato nei tre mesi del bridge da tutte le centraline. Quindi un messaggio rivolto ai sindaci. «Vogliamo collaborare, Unicomal non è nato per essere avversario – ha fatto rilevare Gianni Buzzetti – la situazione è pesante, chiediamo che i sindaci ne prendano atto, uniti possiamo farcela chiedendo il rispetto delle regole e delle leggi vigenti». Un esempio di mancato rispetto i voli notturni che a Malpensa non ci dovrebbero essere, invece vengono effettuati e preoccupa il fatto che possano aumentare. A dare sostegno al documento e all’azione di Unicomal il Comitato Cittadini di Varallo Pombia, presente ieri con il presidente, l’avvocato Ferruccio Gallanti, che ha ricordato il pesante impatto dei sorvoli degli aerei di Malpensa sul territorio novarese. «Al di là del Ticino – ha detto Gallanti – viviamo le stesse problematiche dei lombardi». Le richieste di Unicomal sono chiare: alle istituzioni tocca dare le risposte. Sempre Galanti ha sottolineato la necessità di adottare il sistema A.e.d.t. per avere la completa valutazione degli inquinanti atmosferici e acustici di ogni singolo volo. Quindi, bocciando i tre mesi del “bridge” di Linate, ha ribadito: «Questo aeroporto non può avere più voli, non può espandersi».