Lidia Macchi, appello della madre ai ladri: "Ridatemi il medaglione di mia figlia"

L’appello di Paola Bettoni ai malviventi che le hanno svaligiato la casa

 Paola Bettoni con la figlia Stefania

Paola Bettoni con la figlia Stefania

Varese, 29 aprile 2018 - «Rivolgo un appello a quelli che lo hanno rubato: che mi restituiscano il medaglione con la foto di Lidia. Almeno quello. Come vogliono, come credono, in forma anonima, ma me lo restituiscano. Per me è troppo importante». A pochi giorni dalla sentenza che ha condannato all’ergastolo Stefano Binda per l’omicidio della figlia, Paola Bettoni, la madre di Lidia Macchi, lancia un appello che spera raggiunga e tocchi il cuore dei ladri che all’inizio dell’anno hanno razziato la sua abitazione, a Casbeno. Una preghiera su tutte: che le venga reso il ricordo più caro della figlia trucidata con 29 coltellate la sera del 5 gennaio 1987, sulla collina del Sass Pinin, nel territorio di Cittiglio.

«Era - dice Paola - un medaglione grande con dentro la foto di Lidia, la stessa del cimitero. Non ha un grande valore, con tutto quello che mi hanno portato via, me lo possono anche ridare. Ho la casa piena di immagini di Lidia, il suo viso è apparso per mesi e mesi alle televisioni, sui giornali. Non possono non averla riconosciuta. Subito dopo il furto un signore che conosco perché facevamo volontariato insieme, ha scritto che non si ruba nei ricordi. È vero: i ricordi non si toccano. Mi restituiscano il medaglione con la fotografia di mia figlia. Me lo mettano nella cassetta della posta. Mi farebbero un enorme regalo».

I ladri erano entrati nell’abitazione nel tardo pomeriggio del 2 gennaio, tre giorni prima del 31° anniversario della morte di Lidia. L’avevano trovata completamente disabitata perché mamma Paola era in vacanza in montagna con i figli e i nipoti. Avevano cercato e trovato la cassaforte, per quanto ben nascosta, e l’avevano svuotata di tutto il contenuto, fra cui la catenina ricordo della prima comunione e il medaglione, l’oggetto, su tutti, a cui Paola era più affezionata. «Hanno preso - aveva detto ai giornalisti subito subito dopo il furto - i ricordi di Lidia, quello che ci restava di lei. Se avessero un cuore, ce li dovrebbero restituire. Anche anonimamente». Ecco l’appello che mamma Paola ha lanciato anche venerdì sera, quando è stata ospite della puntata di “Quarto grado”.

Paola Bettoni è mancata a una sola delle 24 udienze del processo, quella del 28 maggio di un anno fa, giorno del matrimonio di Alberto, il minore dei suoi tre figli. Martedì sera, terminata l’ultima udienza si è recata al cimitero di Casbeno accompagnata dal suo legale, l’avvocato Daniele Pizzi. Ha deposto sulla tomba della figlia il foglio con il dispositivo della sentenza con scritte due parole: «Per te».