Leoni, il co-fondatore della Lega Autonomista "Lui pensava in grande"

Roberto Maroni è stato uno dei simboli della Lega, tra i primi storici esponenti del Carroccio. Solo in pochi possono vantare una militanza ancora più di vecchia data, e tra questi figura Giuseppe Leoni, che fondò nel 1984 la Lega Autonomista Lombarda insieme a Umberto Bossi. Bobo si aggiunse qualche anno più tardi. "È arrivato dopo e adesso se n’è andato prima, purtroppo". Lo ricorda così Leoni: nella sua voce la tristezza per un addio giunto prima del tempo. "Lui è arrivato 5 anni dopo, in Consiglio comunale a Varese nel ’90, io c’ero dall’85. Eravamo nella stessa squadra al servizio del partito anche se abbiamo fatto vite politiche diverse. A lui piacevano le cariche: era esattamente il contrario di me. Io non volevo prendere impegni governativi perché volevo fare l’architetto, mentre lui aveva in mente di fare politica a certi livelli". Un’ambizione che ha pagato, visti i prestigiosi incarichi ricoperti come ministro prima e poi come presidente della Regione. Ma la sua carriera politica Maroni la voleva chiudere a Varese, con la corsa a sindaco sfumata in extremis. Ad accompagnarlo nei mesi di campagna elettorale per le amministrative del 2021, da cui poi si ritirò per i noti problemi di salute, c’era Mirko Reto. "La sua era una scelta d’amore: con il suo curriculum non aveva problemi a trovare altri incarichi. Varese era una questione di cuore. L’ultima avventura politica l’abbiamo fatta insieme braccio a braccio, lui continuava sempre a dire ‘sto bene’ fino all’ultimo".

La voglia di diventare primo cittadino della sua Varese era tanta. "Insieme avevamo preparato una bella squadra: c’è tanto rammarico di non averlo visto sindaco di Varese, ma il rammarico più grande è quello di non vederlo più". Nelle ore successive alla notizia sono in tanti a ricordare Maroni sui social, dai colleghi di partito fino agli avversari. Tra tutti spicca un ricordo particolare, quello del sindaco di Gallarate Andrea Cassani, che ha pubblicato una foto che lo ritrae da bambino al fianco di due mostri sacri della Lega come appunto Maroni e il senatur Bossi. "Sin da quando ero piccolo e ti vedevo accanto al Capo fino a quando ho avuto l’opportunità di crescere accanto a te ho sempre avuto un po’ di ammirazione ma anche soggezione al tuo cospetto per l’autorevolezza che emanavi".

Lorenzo Crespi