LORENZO CRESPI
Cronaca

Imprenditrici delle Prealpi. Le quote rosa sono il 21%

La Camera di Commercio fa un focus anche sui liberi professionisti. Dei 28.905 che operano sul territorio le donne corrispondono al 35,6%.

Imprenditrici delle Prealpi. Le quote rosa sono il 21%

Imprenditrici delle Prealpi. Le quote rosa sono il 21%

Sono 12.312 le imprese femminili attive in provincia di Varese, ovvero il 21,1% del totale. Il dato emerge da un’analisi condotta dalla Camera di Commercio, che fa un focus anche sui liberi professionisti. Dei 28.905 che si stima operino sul territorio in base alla media lombarda le donne corrispondono al 35,6%, ovvero circa 10.300. Sono impegnate prevalentemente nei settori della sanità e dell’assistenza sociale, nell’area legale e in quella amministrativa. "Molte professioni - sottolinea Paola Castiglioni, commercialista e rappresentante delle libere professioni nel consiglio di Camera di Commercio Varese - stanno vedendo aumentare la componente femminile: la normativa che incentiva la nostra presenza nei Cda delle imprese ci ha dato una spinta significativa.

Di non minor rilievo, la crescente importanza della tematica Esg, ovvero la governance ambientale, sociale e aziendale, che ci vede particolarmente attive. In provincia di Varese sono poi molti gli ordini professionali presieduti da donne". Serve però un miglior orientamento alle materie Stem e quindi allo studio delle discipline scientifiche e tecnologiche: oggi solo una donna su sei consegue lauree di questo tipo. Le oltre 12mila imprese in rosa attive in provincia danno lavoro a 38.355 addetti, pari al 15,4% sul totale degli occupati, con una media di 3,1 lavoratori a fronte dei 4,6 delle aziende al maschile. Nel 10,8% dei casi sono imprese giovanili, ovvero quelle dove la partecipazione del controllo e della proprietà è detenuta in prevalenza da persone di età inferiore ai 35 anni, quando la stessa percentuale per le maschili si ferma all’8,3%. Inoltre la quota delle imprese femminili promosse da straniere è pari al 12,4% rispetto all’11,8% delle analoghe aziende maschili. Più di una su due (il 65,5%) opera nel settore dei servizi per la persona. Ma c’è ancora da fare per valorizzare il lavoro femminile. "Il Gender Pay Gap è ancora una realtà con cui fare i conti - dice Ilaria Broggian, presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile - grazie, comunque, alle normative sul congedo parentale e allo sviluppo del sistema della certificazione per la parità di genere, in molte aziende passi in avanti si stanno compiendo".