Guadagnavano con i conti gioco ma percepivano reddito di cittadinanza: scoperti 9 furbetti

I finanzieri di Busto Arsizio hanno scoperto che, a fronte di una dichiarata situazione di indigenza, i nove intascavano diverse decine di migliaia di euro all'anno

Guardia di finanza (foto repertorio)

Guardia di finanza (foto repertorio)

Dichiaravano di trovarsi in una situazione familiare di indigenza economica per percepire il reddito di cittadinanza, ma ricaricavano ingenti somme su conti gioco online dedicati a poker, giochi da tavolo, scommesse sportive, tombola e bingo. Per questo i finanzieri di Busto Arsizio, con le analisi informatiche e le banche dati, hanno scoperto nove persone che nella domanda per accedere alla misura di sostegno avevano indicato conti bancari con saldi irrisori (in alcuni casi anche nulli) sui propri conti correnti, ma arrivavano a ricaricare sui conti gioco online diverse decine di migliaia di euro all'anno, utilizzando fonti di reddito presumibilmente nascoste al Fisco. 

Nessuno dei furbetti aveva segnalato nella disponibilità del proprio patrimonio le somme ricaricate sui conti da gioco e così, oltre a quelle, percepiva indebitamente il reddito di 700 euro. Il denaro - spiegano le Fiamme gialle - transitato sul conto online dedicato, non era virtuale ma reale e andava indicato nell'Isee presentato all'Inps. Il conto online infatti non è solo uno strumento attraverso cui si movimenta denaro, ma anche una sorta di portafoglio elettronico, poiché vi sono accreditati i bonus, le somme vinte ed i depositi. Dal conto gioco, inoltre, possono essere effettuati prelievi.