Gallarate, falsi bollettini postali per truffare oltre 3.000 imprenditori: sei denunciati

Smascherato dalla Guardia di finanza un vasto raggiro su scala nazionale

Fiamme gialle di Gallarate

Fiamme gialle di Gallarate

Gallarate (Varese), 31 maggio 2018 - Sei persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza di Gallarate a vario titolo per per associazione a delinquere finalizzata al furto, riciclaggio e auto-riciclaggio, per aver organizzato una truffa su scala nazionale ai danni di migliaia di piccoli imprenditori, indotti a corrispondere cifre non dovute, spacciate per contributi annuali alla Camera di commercio tramite falsi bollettini postali.

Ai presunti truffatori, tutti residenti tra Milano e provincia ma con conti e disponibilità in istituti bancari di Gallarate, sono stati sequestrati conti correnti, immobili e terreni del valore di circa 2 milioni di euro. Secondo le indagini delle fiamme gialle di Gallarate, sarebbero circa 3.600 gli esercenti ingannati e costretti a pagare 368 euro recapitati tramite un falso bollettino postale con causale "pagamento dell'iscrizione al registro telematico delle imprese, riservato alle ditte iscritte alla Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato".

La banda di sei truffatori, secondo quanto emerso dall'indagine coordinata dalla Procura di Busto Arsizio, era pronta ad inviare altri 351mila bollettini postali falsi, che avrebbero fruttato ai criminali quasi 140 milioni di euro. I sei avevano allestito a Milano un vero e proprio centro logistico di stampa in un capannone in leasing con una società costituita ad hoc, un srl strumentale di «prestazione servizi e spedizione» per dare una parvenza di legittimità alla loro attività. Sul bollettino, a quanto emerso, era indicato che in caso di mancato pagamento entro dieci giorni, vi sarebbe stata una maggiorazione del 120%. In realtà, il loro pagamento procurava semplicemente l'inserimento dell'impresa in un inutile elenco di aziende pubblicato su un sito internet aperto dai truffatori. L'inchiesta, avviata grazie alla segnalazione di alcuni neoimprenditori insospettiti dal bollettino ricevuto, ha altresì permesso ai finanzieri di ricostruire anche una precedente truffa messa in atto dallo stesso gruppo tramite la spedizione di altri bollettini, con loghi e diciture diversi, ma ugualmente ingannevoli già a partire dal 2015. In totale quindi, in due anni il gruppo avrebbe truffato oltre 7 mila 400 soggetti per circa 2,5 milioni di euro. Ai sei denunciati, residenti tra Milano, Pieve Emanuele e Opera, i militari hanno sequestrato conti correnti per circa 850mila euro, cinque macchine per la stampa per un valore di oltre 800mila euro e immobili acquistati con i proventi dell'attività criminale, del valore di circa 225mila euro, vicino al Casinò di San Remo.