REDAZIONE VARESE

Attentato contro gli americani in Giordania e droni per i terroristi islamici: iraniano arrestato a Malpensa

Nell’attacco morirono 3 soldati Usa e 40 rimasero feriti. L’uomo è stato fermato dalla Digos di Milano allo scalo varesino: è ricercato dalla giustizia americana ed è stato portato in carcere a Busto Arsizio

L'iraniano era appena atterrato da un volo proveniente da Istanbul

L'iraniano era appena atterrato da un volo proveniente da Istanbul

Malpensa (Varese), 18 dicembre 2024 – La Polizia di Stato ha arrestato all’aeroporto di Malpensa per fini estradizionali un 38enne iraniano ritenuto responsabile dell’attacco che il 28 gennaio portò in Giordania alla morte di tre militari statunitensi e al ferimento di altri 40. L'uomo aveva una società in Svizzera attraverso la quale passavano sistemi di navigazione per droni e missili fino a farli giungere al gruppo terroristico. Secondo l'autorità giudiziaria statunitense, infatti  l’uomo è anche sospettato di associazione per delinquere finalizzata alla violazione dell'International Emergency Economic Power Act e per la fornitura di supporto materiale ad un'organizzazione terroristica straniera (La Ircg, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche), tramite la fornitura di componenti elettroniche per la costruzione di droni d'attacco. 

L’inchiesta internazionale

L'uomo, a bordo di un volo di linea proveniente da Istanbul giunto nel pomeriggio di lunedì scorso all'aeroporto della brughiera, in transito sul territorio nazionale, è stato fermato da personale della Digos di Milano - Sezione Antiterrorismo, in collaborazione col personale dell'Ufficio di Polizia di Frontiera presso lo scalo aereo di Malpensa e con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione - Servizio per il Contrasto dell'Estremismo e del Terrorismo Esterno e dell'Interpol - Servizio per la Collaborazione Internazionale di Polizia.

La perquisizione

La Polizia ha eseguito la perquisizione dei bagagli dell'uomo sequestrando componentistica elettronica compatibile con i reati contestati dalla Corte di giustizia statunitense, materiale documentale cartaceo, bancario/commerciale e tre devices telefonici ed informatici. Dopo gli adempimenti di rito, l'uomo è stato condotto in stato di arresto presso la casa circondariale di Busto Arsizio a disposizione della Corte d'appello di Milano che oggi ha convalidato l'arresto disponendo la custodia cautelare in carcere.