Dal fermo a Malpensa alla sentenza: il cold case si chiude con 30 anni

Condanna in abbreviato per l’uomo accusato di aver ucciso una 31enne conosciuta nel Pavese

Un caso irrisolto, poi la svolta, arrivata dopo l’arresto avvenuto nell’aeroporto di Malpensa. E così il "cold case" era stato riaperto, fino al pronunciamento in primo grado del tribunale. È stato condannato a trent’anni con rito abbreviato Andrea Casarin, accusato di avere ucciso, nel giugno 2006, la 31enne Altagracia Corcino Gil in un appartamento di Alessandria. L’uomo era stato fermato dai carabinieri nell’agosto 2013 per questioni legate alla droga, mentre si trovava a Malpensa. Il caso era stato riaperto in seguito ai rilievi segnaletici seguiti a quell’evento. Gli inquirenti avevano trovato riscontri su un mozzicone di sigaretta, una gomma da masticare, la carta assorbente e il nastro adesivo con cui la 31enne era stata legata. Per questo motivo Casarin è stato di nuovo arrestato nell’agosto dello scorso anno. La difesa, che aveva chiesto l’assoluzione, ha già annunciato il ricorso in appello: "Se si sosterrà che la prova della colpevolezza è stata raggiunta oltre ogni ragionevole dubbio, chiederemo anche una nuova istruttoria dibattimentale per vedere finalmente questi reperti", ha dichiarato l’avvocato dell’uomo, Alexia Cellerino. Casarin e la Corcino Gil si erano conosciuti in un locale del Pavese e avevano iniziato a frequentarsi, anche nella casa di via Parma, teatro del delitto. Casarin, presente in aula durante la lettura della sentenza è apparso frastornato, con gli occhi lucidi e incredulo. "Andiamo avanti per lui, per la figlia e la moglie - dice ancora il legale -. Continueremo a sostenerne l’innocenza, sperando di riuscire a dimostrarlo".

Francesco Pellegatta