Varese: nate in cattività o selvatiche, il caso delle cince dal ciuffo

Due esemplari del volatile diventano il pomo della discordia in un processo che vede il loro proprietario curiosamente imputato per calunnia

VOLATILE Un esemplare di cincia dal ciuffo (Foto d’archivio)

VOLATILE Un esemplare di cincia dal ciuffo (Foto d’archivio)

Varese, 11 marzo 2018 - Due esemplari di cincia del ciuffo diventano il pomo della discordia in un processo che vede il loro proprietario curiosamente imputato per calunnia. È una storia lunga quella che vede coinvolto un varesino di 70 anni appassionato di volatili. La vicenda ha inizio nel 2007. Quando l’imputato, così ha dichiarato, acquistò da un rivenditore autorizzato di Bolzano i due uccellini. La specie è protetta: custodirne esemplari non nati in cattività è vietato. Questi ultimi hanno un segno distintivo: alla nascita viene loro infilato un anellino alla zampa. Con la crescita, diventa praticamente impossibile sfilarlo.

Nel 2010 il settantenne subisce un’ispezione: i suoi due volatili non hanno l’anellino. Ma l’uomo si difende: li ha acquistati in buona fede. E chiama in causa il venditore bolzanese con tanto di copia dei documenti di vendita. Che il venditore, però, disconosce. Oggi, a quasi otto anni di distanza, in aula arriva la causa per calunnia. Il venditore ha denunciato il pensionato: la firma sui documenti - dice - è la sua ma le carte sono una copia artefatta. L’udienza è stata rinviata al 16 giugno: vista la tempistica sul processo si abbatterà la scure della prescrizione. Finirà in nulla insomma. Nel frattempo i due esemplari di cince del ciuffo sono stati sequestrati e, successivamente, liberati in natura.