Calcio, la crisi del Varese: i politici scendono in campo, ma la città è in ansia

Dopo l'addio del presidente Laurenza, il sindaco Fontana e il presidente provinciale Vincenzi hanno accennato all'interessamento manifestato da alcuni imprenditori del territorio. Nei bar, nelle piazze e sui social network, però, c'è preoccupazione per il futuro del club biancorosso

Tifosi allo stadio Ossola di Masnago

Tifosi allo stadio Ossola di Masnago

Varese, 18 febbraio 2015 - La città trepida per la sua squadra di calcio. Senza eccedere in dimostrazioni di affetto, così come ai tempi di successi anche recenti mai aveva ecceduto in manifestazioni di entusiasmo, ma con la consapevolezza che il Varese 1910 rappresenta comunque un patrimonio per tutti. I tifosi biancorossi, quelli più caldi da gradinata così come quelli più accomodanti da salotto, sono rimasti scossi dalle recenti evoluzioni della situazione societaria. Martedì pomeriggio Nicola Laurenza, l’ormai ex patron del club, ha convocato una conferenza stampa per illustrare i motivi del suo disimpegno. L’imprenditore che aveva rilevato il Varese un anno e mezzo fa dal precedente proprietario ha annunciato che lascerà le quote gratis al miglior offerente. Che, però, per il momento non c’è o, se c’è, sta lavorando sotto traccia. L’addio di Laurenza e la mancanza - momentanea, si spera - di uno o più imprenditori che raccolgano il suo testimone ha acceso la preoccupazione dei supporter biancorossi.

Ieri la crisi della squadra, alle prese anche con una difficile situazione di classifica in serie B, era fra gli argomenti principali in piazze e bar. A dimostrazione che Varese non avrà il calore di altre piazze, eppure è capace di dimostrare attaccamento ai suoi beniamini. Le difficoltà dei ragazzi di mister Bettinelli, così come la fiammella di speranza accesa dalle dichiarazioni del sindaco Attilio Fontana e del presidente della Provincia Gunnar Vincenzi, che in una conferenza stampa congiunta hanno accennato all’interessamento manifestato da alcuni imprenditori del territorio, hanno monopolizzato anche le attenzioni dei frequentatori di social network, Facebook in primis. In molti, per esempio, rendono l’onore delle armi al presidente uscente. "Grande presidente, uomo di valori veri", dice Michele B., mentre Paola S. lo ringrazia per averci "messo il cuore". Matteo T., da parte sua, articola un ragionamento in cui finisce per esprimere "apprezzamento" a chi "fa davvero i sacrifici, magari commettendo degli errori, ma per il bene del Varese", concludendo il tutto con un "Grazie Pres", chiaramente riferito a Laurenza. Non manca chi si unisce all’appello rivolto dagli amministratori pubblici alle forze economiche del Varesotto. "Ora vediamo dove sono gli amici del Varese - afferma Enzo L. - Abbiamo grandi aziende sul territorio". Anche Veruschka G. chiama a raccolta industriali e manager varesini "a mettere mano al portafoglio" come è stato fatto da Laurenza.

Spuntano anche voci critiche, convinte che l’ex patron potesse proseguire nella sua avventura alla guida dei biancorossi. Reazioni a parte, ora c’è da tenere le dita incrociate, nella speranza che nuovi investitori intenzionati a rilevare la società dalle mani in cui l’ha consegnata Laurenza, ovvero quelle del direttore generale Giuseppe D’Aniello e dal vicepresidente esecutivo Antonino Imborgia. I tifosi sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte, a condizione che dimostri voglia di spendere per il Varese e attaccamento a storia e tradizione della squadra.