'Ndrangheta a Busto, quel ragazzo educato e a modo: "scelto per rinnovare le istituzioni"

Il ritratto, con il subentro in Comune fu il primo eletto di colore

Matteo Sabba propose a Paolo Efrem di candidarsi

Matteo Sabba propose a Paolo Efrem di candidarsi

Busto Arsizio (Varese), 14 luglio 2020 - Un ragazzo a modo, educato. Così si ricorda di Paolo Efrem, Matteo Sabba, tra i fondatori della lista civica Busto Grande, quando proprio in concomitanza delle amministrative 2016 lo ha contatto per proporgli di candidarsi. Efrem, 39 anni, arrestato ieri nell’ambito dell’inchiesta della procura di Milano sulle infiltrazioni della criminalità nel settore dei rifiuti, a quelle elezioni fu il primo dei non eletti: entrò in consiglio comunale il 23 aprile 2018, subentrando al dimissionario Matteo Tosi.

Un esordio tra i banchi con un record, il primo consigliere di colore a Busto. In due anni di attività consiliare Efrem non si è distinto per la partecipazione, anzi spesso assente, tanto che aveva anche confessato a qualche amico di essere abbastanza deluso dell’esperienza. Più della politica (in Eritrea un nonno e uno zio avevano avuto incarichi ministeriali) era interessato al calcio, aveva giocato da dilettante, poi allenatore fino a qualche anno degli Esordienti dell’Accademia Internazionale Calcio. La notizia del suo arresto ha suscitato incredulità. Incredulo e sconcertato Matteo Sabba, "mi sembra impossibile, lo conosco da quando eravamo ragazzi, era ben voluto da tutti, poi ci siamo persi di vista fino a quando ci siamo impegnati con la lista Busto Grande. Cercavamo un segnale di cambiamento e ho pensato a lui, a Paolo Efrem".