"A Casale potenziare le cure oncologiche"

Nella relazione le proposte per il potenziamento dell’ospedale locale ed evitare il trasferimento a Codogno

Migration

Dalla Commissione Istituzionale per lo Sviluppo del Servizio Sanitario Locale del Comune di Casale nasce una relazione per chiedere in Regione Lombardia interventi di potenziamento della sanità territoriale. Dopo mesi a discutere, a vari livelli, sugli ospedali lodigiani, dove i movimenti civici e la politica, in parte, contestano le scelte dell’Azienda socio sanitaria locale di Lodi, come la chiusura di parte dei servizi oncologici al nosocomio di Casale, arrivano le proposte per suggerire all’azienda ospedaliera strade diverse e condivise.

La relazione è nata da una iniziativa di Luigi Germano del Movimento 5 stelle di Casale, membro della commissione casalina, che ha coinvolto tutti i componenti del sodalizio e diversi esperti. Poi sarà visionata dai sindaci e inviata a Asst e Regione. E dopo l’ultima riunione si è posto l’accento, in primis, sulle cure oncologiche. "È nostra facoltà e dovere civico-morale chiedere che i servizi persi vengano riattivati, corredati da tutte le prestazioni di “contorno“ necessarie. Così come chiedere all’Asst di Lodi di privilegiare il potenziamento di Casale rispetto al trasferimento dei reparti a Codogno. Tutto per riportare attivi e sicuri, nel minor tempo possibile, i servizi".

Germano propone, in particolare, alcune possibili soluzioni:"Il potenziamento del nosocomio casalino con i serviziprofessionisti atti alla gestione delle problematiche acute generabili nei pazienti oncologici, oppure l’attivazione, presso il presidio ospedaliero di Codogno, di degenza oncologica e del MAc Macroattività ambulatoriale complessa, con mantenimento di radioterapia a Casale o assegnazione di "n" posti letto per l’osservazione dei pazienti radio-trattati (con un’osservazione diretta garantita direttamente da equipe di radioterapia). Oltre al mantenimento di Hospice a Casale". La relazione contiene diverse ipotesi attuative con cui, secondo i promotori, sarebbe possibile migliorare la sanità territoriale dentro e fuori gli ospedali. "Dobbiamo farcela ad andare d’accordo tutti e sottoscrivere il testo elaborato, facendoci promotori, in accordo con il direttore generale della nostra Asst Salvatore Gioia e dei comuni lodigiani aderenti, entro marzo, per assicurare e consolidare l’autonomia di una Ats lodigiana e per richiedere risorse economiche ed umane in linea con le esigenze del nostro territorio". Paola Arensi