Tik Tok, privacy e pubblicità. La parola all'esperta: "Provvedimento molto importante"

L'avvocato Marraffino ci spiega cosa c'è dietro la battaglia tra il Garante della privacy e il social cinese

L'avvocato Marisa Marraffino parla del caso Tik Tok

L'avvocato Marisa Marraffino parla del caso Tik Tok

Niente pubblicità personalizzata sfruttando gli interessi manifestati dagli utenti mediante la navigazione su Tik Tok. A seguito dell'avvertimento del Garante Privacy, TikTok ha sospeso il passaggio al legittimo interesse come base giuridica per inviare pubblicità agli utilizzatore della piattaforma. Nel provvedimento adottato d'urgenza lo scorso 7 luglio, il Garante della Privacy aveva avvertito Tik Tok che, in assenza di un esplicito consenso, l'utilizzo dei dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare loro pubblicità personalizzata sarebbe stato illecito.

Sul tema del rapporto tra social network e tutela della privacy degli utenti abbiamo sentito il parere dell'avvocato Marisa Marraffino, esperta di privacy e reati informatici:

L'avvocato Marisa Marraffino
L'avvocato Marisa Marraffino

Che battaglia si sta combattendo in nome della privacy?

"Con questo provvedimento d'urgenza molto importante il Garante della privacy ha detto molto chiaramente a Tik Tok che non basta il legittimo interesse come base giuridica per il trattamento dati relativi alla fornitura di pubblicità. Il Garante sostiene che ci deve essere un consenso facoltativo, libero e manifestato. Ma anche revocabile in qualsiasi momento con procedure facilmente identificabili. Nessuno di noi credo abbia mai letto quali tipi di autorizzazioni concede al momento dell'iscrizione a un social e soprattutto a scoprire quali siano le procedure per negare questo consenso, che spesso sono lunghe e di non facile comprensione". 

Una lotta tra interessi contrapposti, da una parte quelli economici e e dall'altra quelli individuali...

"E' chiaro che la possibilità di inviare pubblicità profilata ha un grandissimo valore economico per tutti i social network e non solo Tik Tok. Con il suo avvertimento il Garante della privacy ha evidenziato che ci sono altrettanti interessi importanti in gioco, quelli degli utenti come peraltro previsto dal Gdrp, il regolamento generale sulla protezione dei dati adottato il 27 aprile 2016 dall'Unione Europea. Anzi a breve entrerà in vigore anche il Digital Service Act (è stato approvato dalla Commissione europea e verrà pubblicato a giorni sulla Gazzetta ufficiale europea) che modernizza la Direttiva sul commercio elettronico in relazione ai contenuti illegali, alla pubblicità trasparente e alla disinformazione".

 Buone notizie visto che Tik Tok è il social preferito dai giovanissimi, non trova?

"Certamente, la presenza di minori rende la questione ancora più delicata perché Tik Tok non ha ancora dato garanzie sufficienti e in questo senso il Garante ha rimandato la questione all'Irlanda (dove ha sede Tik Tok, ndr). La sfida del futuro sarà comunque capire come faranno tutti i social network a capire chi sono gli utenti minori ma in questo senso l'Italia è stato il primo Paese a sollevare la questione di fronte bai colossi dell'online. E questa è davvero una bella notizia".

La storia del social cinese 

TikTok, conosciuto anche come Douyin in Cina, è un social network cinese lanciato nel settembre 2016, inizialmente col nome musical.ly. A settembre 2017, musical.ly ha iniziato ad espandersi nel mercato indonesiano. Nel novembre 2017 l'azienda cinese ByteDance, sviluppatrice dell'aggregatore di notizie Toutiao, ha acquistato musical.ly per una cifra intorno ai 750 milioni di euro Il 2 agosto 2018 ByteDance unisce attraverso un aggiornamento le piattaforme TikTok e musical.ly al fine di allargare la base utenti, mantenendo TikTok come nome. Attraverso l'app, gli utenti possono caricare video della durata di massimo 10 minuti dopo l'ultimo aggiornamento, e aggiungere canzoni, suoni o voci da doppiare.  

Khaby Lame è ufficialmente cittadino italiano
Khaby Lame è ufficialmente cittadino italiano

Top Tik Toker L’italiano Khaby Lame è in assoluto il personaggio pubblico più seguito al mondo sulla piattaforma social. Dopo aver raggiunto i 78 milioni di followers su Instagram, il ventiduenne diventato celebre grazie alla sua gestualità, su TikTok surclassa tutti e raccoglie oltre 142 milioni di fan. Un numero di seguaci record che supera anche quello di Charli D’Amelio, reginetta americana dei balletti e indiscussa campionessa di video su TikTok. L’italiano Khaby Lame è in assoluto il personaggio pubblico più seguito al mondo sulla piattaforma social. Dopo aver raggiunto i 78 milioni di followers su Instagram, il ventiduenne diventato celebre grazie alla sua gestualità, su TikTok surclassa tutti e raccoglie oltre 142 milioni di fan.Ad agosto 2020, TikTok, escluso Douyin, ha superato 1 miliardo di utenti in tutto il mondo in meno di quattro anni. Ad aprile 2020, Douyin ha circa 500 milioni di utenti attivi mensilmente. Nell'autunno dello stesso anno, la sedicenne Charli D'Amelio del Connecticut è stata la prima persona al mondo a raggiungere 100 milioni di follower sulla piattaforma.

 

 

Niente pubblicità personalizzata sfruttando gli interessi manifestati dagli utenti mediante la navigazione su Tik Tok. A seguito dell'avvertimento del Garante Privacy, TikTok ha sospeso il passaggio al legittimo interesse come base giuridica per la pubblicità "personalizzata" per le persone maggiori di 18 anni, cioè fondata sulla profilazione dei comportamenti tenuti nella navigazione sulla piattaforma.

L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali - informa una nota - "prende atto della decisione "responsabile" del social network e si dichiara aperta a un dialogo finalizzato alla ricerca del bilanciamento tra interessi economici e diritti degli utenti".

Nel provvedimento adottato d'urgenza lo scorso 7 luglio, il Garante della Privacy aveva avvertito Tik Tok che, in assenza di un esplicito consenso, l'utilizzo dei dati personali archiviati nei dispositivi degli utenti per profilarli e inviare loro pubblicità personalizzata sarebbe stato illecito.

Contrariamente a quanto sostenuto dalla piattaforma, che aveva individuato nel proprio legittimo interesse la base giuridica per il trattamento dati relativi alla fornitura di pubblicità, secondo il Garante Privacy tale attività sarebbe stata in contrasto con la direttiva "ePrivacy" del 2002 e con il Codice in materia di protezione dei dati personali.

L'archiviazione di informazioni, o l'accesso a informazioni già archiviate, nell'apparecchiatura terminale di un abbonato o utente prevedono espressamente come base giuridica l'esclusivo consenso degli interessati. Nell'avvertimento, l'Autorità Garante, alla luce dell'incapacità di Tik Tok (e di altri social network) di identificare le persone di maggiore età, aveva evidenziato il rischio che la pubblicità potesse raggiungere anche i minori.

La violazione della direttiva «ePrivacy» ha consentito al Garante di intervenire direttamente e in via d'urgenza nei confronti di Tik Tok, al di fuori della procedura di cooperazione prevista dal Gdpr. Contestualmente l'Autorità aveva comunque informato la Data Protection Commission d'Irlanda, Paese in cui Tik Tok ha il proprio stabilimento principale, e il Comitato europeo per la protezione dei dati personali.