Vizzolo e Culturano, l’Unione dei Comuni è arrivata al capolinea

Dopo che l’accorpamento è stato bocciato dalla cittadinanza, via al rientro dei dipendenti pubblici e al trasloco di scrivanie

Nel 2018 il no della gente al  referendum sulle nozze  celebrate 4  anni prima

Nel 2018 il no della gente al referendum sulle nozze celebrate 4 anni prima

Vizzolo Predabissi (Milano), 4 dicembre 2019 - Ultime settimane di vita per l’Unione dei Comuni Parco dell’Addetta, il sodalizio formato dalle amministrazioni di Vizzolo Predabissi e Colturano. Dal 1° gennaio 2020 l’ente sovraterritoriale, pensato per favorire una gestione associata dei servizi, non esisterà più e i due paesi andranno ognuno per la propria strada, pur con l’intenzione, dichiarata, di mantenere buoni rapporti di collaborazione. 

Proprio in questi giorni si stanno perfezionando gli adempimenti burocratici legati allo scioglimento della compagine sovracomunale. In corso anche il trasloco di scrivanie e computer per far rientrare i dipendenti pubblici alle loro postazioni originarie, dopo i trasferimenti che avevano fatto seguito alla stipula dell’intesa. La nascita dell’Unione Parco dell’Addetta risale al 1° febbraio 2015 quando Vizzolo, Colturano e Dresano, 9.200 anime in totale, decisero di aggregarsi per creare delle economie di scala ed essere più incisivi nell’erogazione dei servizi. L’idillio è durato fino al 2017, quando Dresano ha scelto di uscire dal team. Vizzolo e Colturano hanno quindi proseguito da soli, con l’intenzione di rendere l’Unione un passaggio propedeutico alla fusione, cioè alla creazione di un Comune unico. 

Le amministrazioni locali, però, non avevano fatto i conti con la cittadinanza, che al referendum del 30 settembre 2018 ha sonoramente bocciato l’ipotesi di un accorpamento territoriale. Così, dopo le elezioni amministrative avvenute in entrambi i paesi a maggio, la nuova classe politica ha deciso di sciogliere il matrimonio celebrato quattro anni prima. «Si tratta di una scelta forte ma della quale restiamo convinti – spiega il sindaco vizzolese Luisa Salvatori – La prosecuzione dell’Unione avrebbe avuto un senso se legata a una futura fusione; in assenza di questa prospettiva, sarebbe inutile tenere in vita un ente terzo, che peraltro comporta un carico notevole in termini di burocrazia e formalità. Il clima è sereno, i dipendenti dei due Comuni faranno la festa di Natale insieme». 

«La decisione di azzerare l’Unione? L’abbiamo subita più che voluta – ricorda il sindaco di Colturano Giulio Guala – Per ora si tratta di una separazione morbida. Abbiamo fatto in modo che il nostro ente, il più piccolo, non ne uscisse con le ossa rotte. Alcuni servizi, come polizia locale e mense scolastiche, continueranno ad essere gestiti in convenzione anche per non annullare le sinergie in essere».