Covid: l'anno dei soccorritori, 2020 volte grazie/ FOTO

Si chiudono i dodici mesi più difficili per i volontari delle ambulanze passati da "eroi a untori"

Scatto di fine anno per i volontari della Croce Amica di Basiglio

Scatto di fine anno per i volontari della Croce Amica di Basiglio

Buccinasco (Milano), 29 dicembre 2020 – Li hanno chiamati eroi, accolti con applausi dai balconi, con gli striscioni fuori dalle sedi, con i messaggi di ringraziamenti e le letterine dei bambini. Sono bastati pochi mesi e sono stati additati come portatori di sventure, cialtroni che si sono inventati il covid solo per spaventare le persone, accusati di girare per le città accendendo di proposito le sirene, per mettere paura. È stato un anno intenso per i soccorritori delle croci, volontari e lavoratori dipendenti, che si sono spesi notte e giorno in un momento di emergenza sanitaria senza precedenti.

Chiusi nelle loro tute bianche, raffigurati come apicoltoltori, con le doppie mascherine e guanti, i calzari e gli occhiali protettivi, hanno soccorso migliaia di persone, sempre guidati dallo stesso sentimento: «Aiutare gli altri, chi è in difficoltà, chi ha bisogno», racconta il presidente della Croce Rossa di Buccinasco Giuliano Ragusa che fa il bilancio di un anno trascorso non solo tra barelle e tute protettive, ma anche a portare sostegno alle famiglie in difficoltà. Ieri sera, insieme agli scout Cngei di Buccinasco, hanno consegnato ai senzatetto i doni raccolti in città grazie all’iniziativa del Comune Bucci Xmas Box.

«Il nostro lavoro quest’anno è stato stravolto dall’emergenza covid, è cambiato e ha cambiato ognuno di noi – racconta Ragusa –. A partire dagli interventi: si fa meno squadra per ovvie ragioni, non si va più tutti insieme a casa di chi ci ha chiamato, a meno che non sia qualcosa di grave. Evitiamo i contatti, cerchiamo di preservarci, dando massima attenzione ai pazienti. È dura. Questa estate è stato difficilissimo: ogni volta che ci si toglieva la tuta sembrava di essere appena usciti dalla piscina, un bagno di sudore – ancora il presidente della Cri di Buccinasco –. La situazione ha raggiunto momenti davvero brutti e critici, per fortuna siamo una grande squadra». Anche la vita della sede si affronta in modo diverso, meno vicini, meno uniti, ma stretti dalla volontà di fare qualcosa per il prossimo. Ed è una parte fondamentale perché contribuisce a salvare vite.

Un anno duro anche per i volontari della Croce Amica Basiglio, impegnati anche a Bergamo nei primissimi giorni dell’esplosione della pandemia. «I ricordi e l’esperienza più forte di quest’anno – ricorda Carlo Visconti della Croce di Basiglio –, un clima irreale, uno scenario terribile che ci siamo portati dentro. Nella seconda ondata, qui da noi, la situazione non è migliorata, è solo cambiata e ha preso nuove forme. Quelle dei sanitari esausti, dei medici di famiglia stanchi e oberati, costretti a consigliare ai pazienti di chiamare l’ambulanza. Anpas con le sue 112 associazioni lombarde ha reagito alla grande, concentrando gli sforzi a supporto del sistema sanitario. Anche Croce Rossa e associazioni aderenti ai circuiti Faps e Fvs hanno lavorato intensamente. È stato un anno incredibile».

La pensa così anche chi ha deciso di aiutare le persone per professione, Francesco Nucera, soccorritore dipendente di Rozzano che ha vissuto così intensamente questo periodo di emergenza da voler raccogliere le storie dei soccorritori in un libro: «Un anno che non dimenticheremo – scuote la testa –. Noi soccorritori, dipendenti e volontari, siamo passati da eroi a inventori di tragedie. Psicologicamente non è stato semplice, ma quello che ci ha fatto andare avanti è sempre stato un solo obiettivo: aiutare il prossimo».