Corsico, appello del sindaco sulle perle da salvare

Chiese diroccate, manieri inagibili e piccoli borghi da riqualificare: il sud Milano è pieno di bellezze architettoniche da salvare. Ma molte sono di proprietà privata

Il castello visconteo di Cusago oggi avvolto dall'oblio

Il castello visconteo di Cusago oggi avvolto dall'oblio

Corsico (Milano), 26 ottobre 2018 - Chiese diroccate, manieri inagibili e piccoli borghi da riqualificare: il sud Milano è pieno di bellezze architettoniche da salvare. Alcuni, pochi a dire la verità, sono di proprietà pubblica mentre altri appartengono a privati; in comune, però, hanno lo stato di degrado che li accompagna da troppo tempo. Sono i simboli di queste terre della cintura metropolitana, quei luoghi in cui si è scritta la storia del sud Milano.

Anche per questo, il sindaco di Corsico ha deciso di scrivere alla Soprintendenza Archeologica affinché si metta un fine a questo decadimento della bellezza storica e artistica di questa porzione di Città Metropolitana. «La tutela del patrimonio culturale è un valore riconosciuto dall’articolo 9 della nostra Costituzione – spiega il primo cittadino Filippo Errante – purtroppo non è sempre così. A causa degli elevati costi di riqualificazione, del degrado e dei furti subiti nel tempo, molti beni si sono depauperati. Il mio desiderio è che l’ente della Soprintendenza intervenga, impedendo che queste tracce di memoria si sgretolino e deperiscano sotto i nostri occhi. Capisco che le proprietà siano private, ma ci sono beni, patrimoni che non possono essere lasciati a se stessi. Occorre trovare un modo, un sistema che coinvolga gli enti pubblici e i privati in progetti di riqualificazione che vadano a vantaggio delle comunità».

Il riferimento è diretto alla vecchia Edicola di San Carlo Borromeo, a fianco della Chiesa della Madonna della Guardia, in località Cascina Guardia di Sotto. L’edicola, il cui affresco è ormai svanito a causa delle intemperie e le cui colonne sono state saccheggiate negli anni, era stata costruita per ricordare il passaggio del morente cardinale Carlo Borromeo. Il Santo, nel 1584, si fermò a pregare nell’allora parrocchia di Santa Croce (poi diventata chiesa della Madonna della Guardia) prima di proseguire il suo viaggio lungo in Naviglio fino a Milano, dove morì due giorni dopo. Come la vecchia cascina Guardietta, anche la chiesa è ormai in disuso, diroccata e dopo i tanti saccheggi è stata anche un rifugio per senza tetto. Eppure, di fronte, sull’altra sponda del naviglio, c’è un esempio di come la riqualificazione di un sito possa portare sapere, cultura, pace e bellezza. Nella vecchia cascina la Guardia di Sopra, data in concessione per 99 anni ai buddisti della Soka Gakkai, è sorto il centro culturale italiano per la pace Ikeda. Un luogo che tutta Italia – e non solo - invidia.