Coronavirus, 52 morti nella casa di riposo di Mediglia. Le famiglie: "Pronti a denunciare"

I parenti degli ospiti: "Vogliamo la verità". La direzione della Rsa: "Fatto il possibile per fronteggiare l'emergenza"

La residenza per anziani è nel mirino

La residenza per anziani è nel mirino

Mediglia (Milano), 22 marzo 2020 - Continua la strage silenziosa degli anziani ospitati nella casa di cura di Mombretto, frazione di Mediglia. Il bilancio è salito a 52 morti. Nella casa di riposo contagiata dal coronavirus tutto pare avvolto dal silenzio. Spessi tendoni coprono le finestre e proteggono la struttura dagli sguardi. All’interno, si sta consumando la lenta tragedia mentre i famigliari, in bilico fra l’angoscia e la rabbia, accusano la struttura di avere nascosto troppo a lungo la gravità di quanto stesse accadendo. "Mio suocero è in fin di vita con il coronavirus, una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare" denuncia Leonardo La Rocca, residente a Peschiera Borromeo.

All’interno della struttura ha ancora un’anziana parente, al momento asintomatica, ma ha visto infettarsi il suocero, 72enne genero della signora ricoverata, che ora versa in condizioni disperate presso il Policlinico di San Donato. "Quando mio suocero, dopo essere tornato da una visita alla nonna ha mostrato i primi sintomi – rivela – non abbiamo potuto dare informazioni corrette al Triage perché non sapevamo che fosse stato a contatto con persone contagiate. L’autoambulanza è uscita solo dopo nove giorni e resta il dubbio che soccorsi più tempestivi avrebbero potuto fare la differenza".

I parenti vogliono fare luce su tutta la vicenda: "Stiamo ragionando sulle modalità più idonee per la tutela dei sopravvissuti – dichiara La Rocca – dei lavoratori della struttura e perché sia fatta giustizia ai nostri nonni che sono deceduti, anche passando per le vie legali. Il ritardo nella comunicazione di quanto stava avvenendo potrebbe avere causato una propagazione geometrica del virus all’esterno della struttura. Nel rimpallo delle responsabilità, tutti hanno taciuto troppo a lungo, dalla Rsa al sindaco ad Ats. Noi parenti non ci fermeremo solo a piangere".v"Abbiamo messo in campo tutto quanto possibile per fronteggiare l’emergenza – fa sapere la direzione della Rsa –, le strategie mediche e organizzative idonee al contenimento del virus sono state puntualmente condivise giorno per giorno con l’Ats e il nostro personale sta cercando di garantire le migliori cure e la migliore assistenza possibile compatibilmente con le circostanze".