Coronavirus, parrucchieri in piazza a Melegnano: "Tolti i diritti, decadono i doveri"

La richiesta più pressante è l’azzeramento di tasse e utenze, oltre a sovvenzioni a fondo perduto

Insieme ai parrucchieri, anche baristi e ristoratori

Insieme ai parrucchieri, anche baristi e ristoratori

Melegnano (Milano), 1 maggio 2020 - "Riaprire subito? Non è questo che chiediamo, sarebbe un rischio accollarci una simile responsabilità. Vogliamo l’azzeramento totale delle tasse nel periodo dell’emergenza sanitaria". Parrucchieri, ma anche ristoratori e baristi. Sono queste le categorie che, penalizzate dalla chiusura delle loro attività fino al 31 maggio, come disposto dal Governo per la fase 2 del covid, ieri a Melegnano hanno protestato davanti al Comune con una manifestazione che ha chiamato a raccolta 40 persone.

In maniera ordinata, e nel rispetto delle distanze di sicurezza, esercenti e artigiani che operano in città si sono distribuiti sulla piazza del Municipio. E da qui hanno lanciato il loro appello al Governo, affinché emetta "un nuovo decreto e misure reali a sostegno delle imprese. Chiediamo allo Stato un impegno concreto per favorire un rilancio dell’economia. Come? Ad esempio con sovvenzioni a fondo perduto per l’acquisto di materiali e attrezzature – spiega Alessandro Ligorio, parrucchiere e promotore del sit-in insieme ai colleghi Leonardo Colavito e Carlo Molinari -. Noi rispetteremo le disposizioni e continueremo a stare a casa, per senso civico e di responsabilità. La classe politica dal canto suo deve venire incontro ai lavoratori, che in questo periodo non hanno percepito stipendi, e alle aziende che non hanno realizzato incassi".

"No diritti, no doveri": questo lo slogan della manifestazione, con la quale si è cercato di rimarcare che "a causa dell’emergenza sanitaria ci è stato negato il diritto al lavoro e il diritto ad uscire di casa. Perciò dovrebbero essere annullati anche i doveri a carico dei cittadini e delle imprese, a partire da tasse e imposte, comprese quelle locali (comunali e regionali). Chiediamo ad esempio l’abolizione dei costi fissi sulle bollette, che oggi ci costringono ad avere degli esborsi, pur in assenza di consumi. Queste misure sono fondamentali, tanto più che, coi nuovi adempimenti e le disposizioni di sicurezza, quando riapriremo le attività non potremo accogliere lo stesso numero di clienti che avevamo in precedenza, col risultato che sarà pressoché impossibile colmare i vuoti di fatturato degli ultimi mesi". Da un punto di vista commerciale, Melegnano è tra le città più importanti del Sud Milano.

Non a caso, la mobilitazione è partita da qui, con l’appello, ai politici locali, di farsi interpreti presso gli enti superiori del disagio d’intere categorie produttive. Perciò i manifestanti hanno annunciato di voler tornare in piazza lunedì, sempre a Melegnano, nella speranza di essere ricevuti dal sindaco Rodolfo Bertoli e discutere delle misure necessarie a sostenere l’economia del territorio. L’intenzione è quella di allargare via via la mobilitazione ad altre zone, per fare massa critica e sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alle ricadute del covid-19 su commercio e artigianato.