Buccinasco, pace (quasi) fatta tra Klaus Davi e Rino Pruiti

Affissioni abusive con Papalia travestito: multa ridotta e disgelo

Il manifesto affisso senza permessi a Buccinasco

Il manifesto affisso senza permessi a Buccinasco

Buccinasco (Milano), 22 settembre 2019 - Si erano ripromessi di chiarire la questione davanti al giudice e così è stato: Klaus Davi, massmediologo e consigliere comunale di opposizione a San Luca (Reggio Calabria), aveva fatto ricorso per una sanzione elevata dal Comune di Buccinasco. Motivo: affissione abusivi. Si riferisce alle locandine comparse a dicembre del 2017 con l’immagine in versione femminile del boss Rocco Papalia, all’epoca uscito dal carcere da poco dopo 26 anni di detenzione con le accuse di sequestri, droga, associazione a delinquere e omicidio. Una foto che lo immortalava alla prima uscita pubblica, in occasione della comunione della nipotina, era stata trasformata: una drag queen, come l’aveva definita il massmediologo. Sotto, una scritta che spiegava il senso di quella immagine: «Secondo i magistrati i boss per sfuggire alle forze dell’ordine si travestono da donna. Ecco la versione femminile di Papalia».

Davi aveva spiegato che quella «campagna di comunicazione» era per mettere in ridicolo il boss finito nelle carte delle inchieste che hanno fatto luce sulla ‘ndrangheta al Nord. «Una provocazione forte che serve anche a scardinare l’ultimo tabù rimasto alla ‘ndrangheta: la virilità», spiegava lo scorso anno Davi. Ma le affissioni non sono piaciute al sindaco di centrosinistra Rino Pruiti, non tanto per la provocazione, quanto per «non aver rispettato la legge. L’antimafia si fa partendo dal rispetto della legalità e le regole valgono per tutti. Se ci avesse chiesto di organizzare qualche iniziativa, l’avremmo valutata con piacere». Ma Davi ha difeso fino all’ultimo le sue intenzioni, accusando il Comune di un «atteggiamento intimidatorio». Il massmediologo ha quindi fatto ricorso per la multa (circa 500 euro) relativa alle affissioni abusive e il giudice ha accolto parzialmente le sue motivazioni, riducendo al minimo la sanzione.

Pace fatta? Quasi. Se da una parte Davi sottolinea che «Buccinasco è l’unico Comune che mi ha multato, il sindaco ne fa una questione personale», dall’altra il primo cittadino insiste: «Niente di personale, si parla di legalità. Io devo tutelare la mia città». Si riferisce anche all’altro procedimento avviato nei confronti di Davi per diffamazione: aveva affermato che il Comune dimostrava ambiguità ed è «come se dicesse non voglio problemi dal boss, come se prendesse le parti di Papalia». Ma su questo il massmediologo è pronto a fare un passo indietro: «Un’interpretazione sbagliata. Sono pronto a chiarirmi con il sindaco: bisogna lottare insieme contro la mafia». La riconciliazione per Pruiti può avvenire, ma solo in un caso: «Dopo aver pagato la sanzione e dopo aver chiesto scusa alla città. Non prendiamo lezioni di antimafia, la facciamo con impegno lottando sul territorio, non con azioni scenografiche».