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Varese non iscritto in Lega Pro, troppi i debiti

La società non trova 1,2 milioni per rimettersi in regola e non si iscrive al torneo di Luca Mastrorilli

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Varese, 15 luglio 2015 - Nessuna sorpresa, nessun colpo di scena, nessun lieto fine. Niente di niente. Il Varese chiude i battenti, questa volta è ufficiale. Entro le 19 andava presentato il ricorso per l’iscrizione in Lega Pro, ma non è stato necessario aspettare la sera, perché il club biancorosso ci aveva già rinunciato in mattinata. Verso le 11 è uscito infatti sul sito ufficiale uno stringato comunicato che spiegava come il Varese non avesse «prodotto la documentazione necessaria da presentare alla Co.Vi.So.C come ricorso alla non ammissione al campionato di Lega Pro per la stagione 2015-2016». Trainito ci ha provato davvero fino all’ultimo, ma non c’è stato proprio nulla da fare, ora il tempo è davvero scaduto.

Finisce un’era: il Varese 1910 era partito nel 2004 nei dilettanti e aveva proseguito per otto stagioni nel calcio professionistico, arrivando addirittura a sfiorare la Serie A con la finale playoff persa contro la Sampdoria. Era praticamente impossibile racimolare quel milione e 200mila euro che servivano per regolarizzare il tutto e giocare in Lega Pro l’anno prossimo, soprattutto dal 1°luglio, quando l’ex presidente Zeaiter se n’è andato improvvisamente.

Ottenere una fideiussione di 400mila euro con una società piena di debiti e senza futuro era una chimera. E così finisce l’avventura del Varese, che coinvolge tutti i livelli: questa sera tutti gli allenatori del settore giovanile si incontreranno per discutere sul loro futuro, dato che tutti i giocatori – compresi quelli del vivaio – saranno svincolati e liberi di accasarsi altrove. A partire da Neto e Zecchin, entrambi vicinissimi al Padova. Dopo la ratifica della mancata iscrizione – che avverrà il 17 luglio -, la Figc revocherà l’affiliazione al Varese. Dal punto di vista legale, molto probabilmente si giungerà alla messa in liquidazione. In questo modo, i creditori non riceveranno i loro soldi, così come i dipendenti che purtroppo rimarranno senza stipendio. Dopo questa data, come si legge nel comunicato ufficiale, «la palla passerà al Sindaco di Varese, Attilio Fontana». Il primo cittadino potrà chiedere ufficialmente un posto per la squadra della sua città in serie D o in Eccellenza, ovviamente a patto che si riformi una nuova società. Non è un mistero, infatti, che dietro le quinte, stia già agendo un gruppo di imprenditori locali interessati a costruire una nuova squadra dalle fondamenta. Si parla di Claudio Milanese e Paolo Orrigoni. Oggi si intona il De Profundis per il Varese, ma domani è un altro giorno. E forse, un altro Varese.