Tennis, Berrettini l'anti-Djokovic: "Obbligo vaccinale all'Australian Open? Giustissimo"

Il numero uno azzurro: "Io mi sono vaccinato e da quel momento le cose sono andate meglio". Nole inserito fra i partecipanti, resta il mistero sull'immunizzazione

Se Novak Djokovic, il numero uno del mondo (e suo "matador" a Wimbledon) è inserito nella lista dei partecipanti, senza però che abbia mai dichiarato espressamente di essere vaccinato, il numero uno azzurro Matteo Berrettini sul siero anti-Covid non ha dubbi. Così come sull'obbligo vaccinale imposto dagli organizzatori dell'Australian Open, il primo torneo stagionale dello Slam, in partenza a metà del mese prossimo.

"Ho la mia idea sui vaccini, è un discorso che apre tantissime parentesi e io sono un tennista - ha spiegato Berrettini - L'anno scorso in Australia è stato difficile, due settimane di quarantena non le auguro a nessuno. Io mi sono vaccinato e credo che da quel momento le cose siano andate meglio, quindi penso che la richiesta del governo australiano sia sensata. Per me vaccinarsi è la cosa giusta da fare per far ripartire il mondo".

L'Australian Open inizierà lunedì 17 gennaio a Melbourne. "Sto bene - ha proseguito il romano, numero 7 del ranking Atp, in un'intervista concessa al sito Sportface.it - Giocherò regolarmente ATP Cup e Australian Open. Dopo l'Australia andrò finalmente in Sudamerica, dove ho diversi parenti: mia nonna è brasiliana, quindi sono molto contento di poter giocare a Rio de Janeiro. Poi andrò anche per la prima volta ad Acapulco. Tra gli obiettivi del 2022 c'è pure la Davis: vogliamo vincerla, abbiamo una squadra forte e le carte in regola per farlo".