GIULIO
Sport

(S)punti di vista. Se la passione è più importante del budget

Il Lecco, con un budget contenuto, ha dimostrato che non sempre sono gli investimenti a fare la differenza nello sport: passione, competenza, idee chiare, coraggio e qualità hanno portato la squadra a vincere contro realtà più ricche e blasonate.

Mola

Con 4,73 milioni di euro il Lecco ha il diciannovesimo monte ingaggi del torneo ma considerato che alcuni dei calciatori a libro paga non rientrano nei piani della gestione tecnica di Bonazzoli, si capisce che la “rosa“ sia comunque ristretta. Nonostante il budget contenuto, le scelte limitate e la tormentata estate passata più nei tribunali che sul campo di gioco con la squadra che fino ad agosto non sapeva a quale campionato avrebbe partecipato (il Consiglio di Stato ha dato il via libera per il torneo cadetto solo il 30 del mese), il patron di Paolo Nunno con l’aiuto dei suoi più stretti collaboratori (i figli Gino e Cristian Paolo e il nipote Paolo) e dell’ottimo ds Domenico Fracchiolla ha fatto un piccolo grande capolavoro.

Dopo aver pagato lo scotto iniziale (un punto nelle prime sei partite) anche a causa di problematiche esterne al terreno di gioco, la matricola bluceleste ha cambiato marcia. Non si battono per caso realtà più ricche e blasonate come Parma (monte ingaggi di 23,18 milioni) e Bari (9,59 milioni) se non hai qualità, non si vince in trasferta su campi bollenti come Palermo (17,82 milioni di monte ingaggi) e Pisa (19,78 milioni) se non si hanno idee di gioco, non si esce imbattuti (colpendo due pali e rischiando di vincere) dal Sinigaglia nell’atteso derby col Como (22,49 milioni) terzo in classifica se non hai la mentalità giusta. Tanta roba insomma. Tutto cio senza fare proclami, fra l’entusiasmo sempre crescente della tifoseria. Il piccolo ma splendido Ceppi-Rigamonti “rimodernato“ in tempo record è “sold out“ da settimane. Uno stadio per vivere le partite, un “gioiellino“ sul modello inglese dove famiglie e supporter ospiti arrivano insieme a piedi senza problemi.

Il segreto della favola Lecco dimostra che non sempre sono gli investimenti a fare la differenza nello sport: si può fare buon calcio in provincia e far divertire la gente con passione (la famiglia Di Nunno), competenza (il ds Fracchiolla), idee chiare, coraggio e qualità (Bonazzoli e la squadra). Applausi.