ALESSANDRO LUIGI MAGGI
Sport

Spreafico, il futuro è da medaglia: "E adesso inseguiamo i Giochi"

La comasca, capitana azzurra, dopo il bronzo europeo: "Spero che questo exploit risollevi il movimento"

La comasca, capitana azzurra, dopo il bronzo europeo: "Spero che questo exploit risollevi il movimento"

La comasca, capitana azzurra, dopo il bronzo europeo: "Spero che questo exploit risollevi il movimento"

Laura Spreafico, capitana comasca dell’Italbasket che ha riportato a casa una medaglia europea dopo 30 anni, è rientrata alla base. Un piccolo periodo di decompressione, tra allenamenti blandi e qualche esame universitario, prima di ripartire per Salamanca. Nella testa e nel cuore, quel bronzo europeo che sa di punto di svolta.

Come siete riuscite a mettere insieme un salto di qualità simile?

"Dentro di noi è cresciuta la consapevolezza che potevamo fare qualcosa in più. Dopo la sconfitta contro il Belgio siamo state brave a riprenderci e a ricompattarci. Non volevamo tornare a casa senza una medaglia. Contro la Francia volevamo dimostrare che potevamo metterle in difficoltà e ci siamo riuscite, abbiamo dominato in difesa e questo ha fatto la differenza. L’aspetto mentale ha contato tantissimo, ci ha fatto superare i momenti più complicati, tenendo alta la concentrazione".

Il segreto del vostro successo?

"Unione all’interno del gruppo squadra, tra giocatrici e staff. Il mese di preparazione è stato duro, c’era la consapevolezza che dovevamo meritare qualcosa. Non ci siamo mai accontentate, neanche quando le gambe erano pesanti. E alla fine quel bronzo ci ha ripagato di ogni sacrificio".

Che anno bizzarro per il basket femminile italiano. Dal ritiro della Virtus Bologna al vostro bronzo.

"Fa strano vedere squadre che rinunciano, come è successo alla mia Ragusa. Loro sono scese in A2. Spero che la nostra esperienza possa diventare un motore per tutto il movimento, che possa riportare entusiasmo e spingere società e sponsor a credere nel basket femminile".

Lei ha giocato e giocherà in Spagna (dove vestirà la maglia della Perfumerias Avenida). Che differenze ci sono con l’Italia?

"Molte, soprattutto nella mentalità e nella cultura sportiva. Al di là del basket in sé, c’è una sensazione di appartenenza di tutto il movimento intorno alla squadra. A Guernica il paese viveva per il basket, le giocatrici erano considerate delle star. A Saragozza ci accoglievano le televisioni quando scendevamo dal pullman, palloni da basket ovunque. A Salamanca hanno avuto dodici volte il sold out. C’è rispetto, passione e questo rende più bello anche allenarsi ogni giorno".

Come ha reagito alla notizia del contatto tra la Pallacanestro Brescia e Cinzia Zanotti per una panchina in Serie A maschile?

"Sono contenta per Cinzia, mi sono trovata bene con lei alla Geas. Non sono sorpresa, perché è una coach valida e preparata. Purtroppo da noi è ancora una notizia che fa clamore, in Spagna invece ci sono tante allenatrici donne e la stessa presidente federale è una donna".

Giocherà anche quest’estate con la Nazionale 3x3?

"Quest’anno mi prendo un anno di stop, devo recuperare da qualche acciacco e prepararmi al meglio per la stagione con Salamanca. In Spagna tornerò a metà agosto per iniziare la preparazione".

Ora la testa è a una qualificazione olimpica?

"Sicuramente. Il quadriennio ci deve portare lì, alle Olimpiadi. Passo dopo passo, vogliamo costruire qualcosa di importante".

È riuscita a sommare campo e studi. Si vede come allenatrice in futuro o immagina una carriera diversa?

"A giorni ho due esami della magistrale di psicologia clinica. La senior a Como mi ha portato su questa strada e mi sto preparando per il post carriera. Mi piace lavorare con i bambini, ma non nell’ambito sportivo. Lo sport è una parte importante della mia vita, ma ci sono anche altri ambiti che mi interessano. Voglio costruirmi un futuro che mi permetta di dare qualcosa anche al di fuori del campo, rimanendo vicina alle persone".

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