
Il centrocampista dell’Alcione lascia la fascia e diventa collaboratore di Cusatis "Curiosità, umiltà e dedizione per raggiungere i risultati che meritiamo".
Si dice che il capitano della squadra sia l’emanazione in campo dell’allenatore. Un trait d’union tra il tecnico e la squadra, fuori e dentro il campo, fondamentale per trasferire al gruppo il pensiero del timoniere. Mario Piccinocchi (nella foto) ha indossato per quattro anni la fascia di capitano dell’Alcione, nell’ultima si è tolto la soddisfazione di vivere la prima stagione tra i professionisti degli orange, che ha contribuito a portare fino alla Serie C. Lo ha fatto con Giovanni Cusatis allenatore e, superata la soglia dei trent’anni, ha deciso di cambiare ruolo. Da capitano, ruolo svolto fin dal suo arrivo tra gli arancioni, a collaboratore tecnico del tecnico per cui ha giocato. "Ringrazio il Presidente Gallazzi, il direttore Mavilla e mister Cusatis per l’opportunità e la fiducia che mi hanno concesso. È un incarico che affronterò con curiosità, umiltà e grande dedizione. Sono molto felice di poter continuare ad impegnarmi per questo club, lavorerò per aiutare la società a raggiungere i risultati che merita", commenta l’ormai ex centrocampista.
"Mario è una grande persona oltre che un grande sportivo. Per me rappresenta un modello e un riferimento per ogni ragazzo della nostra Orangeneration. Spero che Mario resti fra i leader Orange per molti anni. Per noi lui è il Capitano!", sono invece le parole pubblicate sul sito ufficiale del club del presidente Giulio Gallazzi (rimasto da solo al vertice in seguito all’addio di Marcello Montini) dopo la notizia del cambio di veste di Piccinocchi. A cui verrà chiesto in parte di fare quel che già faceva con gli scarpini ai piedi: essere una guida a tutto tondo in una squadra per gran parte composta da giovani, alcuni cresciuti nel vivaio, altri pescati dalle squadre dei tornei ai piani superiori.
Una filosofia che non cambierà nemmeno nella stagione che verrà, in cui il punto fermo a bordo campo sarà di nuovo Cusatis. "Mario rappresenta l’Alcione alla perfezione, e saprà essere un valore aggiunto per lo staff tecnico così come lo è stato da calciatore in campo", aggiunge il direttore sportivo Matteo Mavilla, altra presenza ormai consolidata all’interno del mondo Alcione, artefice dietro la scrivania della promozione in Serie C e successivamente della più che tranquilla salvezza dello scorso anno, con una classifica che a lungo ha permesso di accarezzare il sogno dei playoff. Ci si riproverà da inizio luglio, agli albori della nuova annata, con un gruppo rinnovato e l’esperienza alle spalle della prima stagione tra i professionisti.
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