
Giorgio Armani durante uno dei tanti festeggiamenti per i successi della sua Olimpia: qui nel 2022 dopo la finale scudetto con Bologna
Segno del destino o coscienza di essere arrivato alla fine non si saprà mai, ma proprio pochi giorni fa Giorgio Armani aveva toccato il tema della sua successione in un’intervista sul Financial Times. Ovviamente tra le sue attività c’è anche l’Olimpia Milano, a pieno titolo all’interno della holding che gestisce l’impero di “Re“ Giorgio. E’ la garanzia più importante per il proseguio ad alto livello dei biancorossi anche per il futuro. Ovviamente, prima o poi, si dovrà considerare anche l’opzione di ricambio nella proprietà, ma è una questione che si svilupperà tra svariati anni. Ora la proprietà è solida e non cambia nulla, anzi, l’impegno sarà certamente garantito proprio per onorarne la memoria e non vanificare lo sforzo degli ultimi 21 anni che ha permesso all’Olimpia di ritornare un top club in Europa.
"Vorrei che la successione fosse organica, non un momento di rottura - disse Armani - i miei piani per la successione consistono in un passaggio graduale delle responsabilità che ho sempre gestito, verso le persone a me più vicine, come Leo Dell’Orco, i membri della mia famiglia e l’intero team di lavoro". Per il basket qualche responsabilità a Dell’Orco era già stata ceduta, come la presidenza del Cda Olimpia presieduto dal 2019 (la presidenza delle "basketball operations" invece è di Ettore Messina).
Il tema più importante per il futuro sarà quello della quantità degli investimenti da riversare nel basket, un’attività che per essere gestita ad alto livello è fondamentalmente sempre in perdita. Sarà questa la chiave del futuro visto che non ci sarà più l’entusiasmo personale di Armani che, ovviamente, del proprio patrimonio poteva disporre come voleva, anche a costo di perderci dei soldi per la propria passione. Bisognerà vedere se ci sarà qualche disposizione nel testamento che, vista l’età e il patrimonio immenso (si parla di 11.5 miliardi), era già stato redatto da tempo e nel quale, non essendoci quote di legittima, giocherà un ruolo importante la Fondazione Armani.
Nel recente statuto ha delineato le regole che governeranno l’impero, una pianificazione nel dettaglio come sua abitudine. Così raccontava nel libro autobiografico “Per Amore“: "Voglio che il frutto di tanta fatica, questa azienda alla quale ho dato tutta la mia vita e tutte le mie energie, vada avanti, a lungo, anche senza di me. Il piano di successione l’ho preparato con il mio usuale programmatico pragmatismo e la mia grande discrezione". La chiave positiva per l’Olimpia è l’articolo 4 dello Statuto che richiede, alla sua scomparsa "adeguato livello di investimenti, mantenendo coerenza nell’attività stilistica, di immagine, di prodotto e di comunicazione". Il futuro economico dell’Olimpia parte da qui, per quello sportivo la volontà di riportare il nome Armani sul trono d’Italia e ad alto livello in Europa sarà un ulteriore stimolo per la nuova stagione.
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