
Rino Gattuso accanto a Piatek (LaPresse)
Milano, 28 gennaio 2019 - Gli sono bastati appena venti minuti per far capire a tutti che non è un giocatore di passaggio. Perché Piatek è uno che corre, sgomita, strappa e mette tanta grinta in quello che fa. Quando è entrato, sabato sera a San Siro nel match pareggiato per 0-0 contro il Napoli, ha messo in difficoltà perfino un colosso come Koulibaly, non proprio l'ultimo arrivato. La sua prima presenza con la maglia del Milan è stata più che positiva, tanto che per qualcuno il migliore dei rossoneri è stato proprio lui. Forse è esagerato pensare così, ma di certo Piatek ha lo sguardo determinato di chi vuole fare bene a tutti i costi nella prima grande squadra della sua carriera.
E per il pistolero rossonero, domani, potrebbe esserci la prima da titolare con la maglia del Milan: perché Rino Gattuso in vista della sfida di Coppa Italia ancora contro il Napoli e ancora a San Siro difficilmente farà rivoluzioni; sarà sicuramente ancora 4-3-3, con l'unica certezza che appare proprio il lancio dall'inizio del giovane 23enne polacco appena acquistato dal Genoa per 35 milioni di euro. Poi resteranno da capire le scelte di Gattuso in difesa e a centrocampo. L'impressione è che il tecnico schiererà la solita squadra, quella dei titolari, che gli offre molta più fiducia rispetto al resto della panchina. Perché la Coppa Italia è uno degli obiettivi stagionali del Milan e tutti vogliono sfruttare il vantaggio di giocare in casa. Anche per questo la presenza ieri mattina a Milanello di Gordon Singer, al fianco di Leonardo e dello stesso Gattuso, riveste un'importanza strategica e sottolinea, ancora una volta, la vicinanza da parte della società alla squadra. Una squadra che sta tornando a veleggiare grazie anche all'ottimo, recente, rendimento di Donnarumma: criticato nella prima parte di stagione per non riuscire mai a mantenere la porta inviolata, ora le parti si sono diametralmente opposte. Perché nelle ultime sei gare il Gigio nazionale ha subito solo due reti, una su un tiro da fuori (Milan-Fiorentina 0-1, gol di Chiesa) e una a causa di una deviazione (Milan-Spal 2-1, con Romagnoli che modifica la traiettoria della conclusione di Petagna).
Per il resto porta inviolata contro Torino, Bologna, Frosinone, Genoa e Napoli, a rimarcare la bontà della manovra difensiva rossonera. Lo stesso non si può dire, di certo, per Calhanoglu, finto sulla forca per i troppi errori in fase offensiva: e con il rientro di Biglia, potrebbe essere proprio lui a rischiare il posto. Perché Gattuso continua a difenderlo, ma non potrà farlo ad oltranza se le prestazioni del turco rimarranno queste. E il Lipsia attende con i suoi 20 milioni pronti alla finestra; e vuole sapere se il Milan vorrà privarsi, o meno, di Calhanoglu.