
Zvonimir Boban (Ansa)
Milano, 19 giugno 2019 - Tutto vero, ma nulla di scontato. Che la diatriba Fair Play Finanziario che vede coinvolti Milan e Uefa si sia sempre più ingarbugliata è un dato di fatto. E che le due parti non sappiano come uscirne indenni appare evidente. Ma la giornata odierna potrebbe essere uno snodo importante: perché da parte della Uefa sono attese comunicazioni ufficiali, che potrebbero portare ad una clamorosa svolta. Si parte dal presupposto che quello tra Milan e Uefa è un caso unico, perché mai era capitato che una nuova proprietà si trovasse impossibilitata ad investire in quanto legata ad una situazione debitoria di una precedente.
Nella giornata di ieri, inoltre, le indiscrezioni riportate da corriere.it avevano alimentato la diatriba, con il Milan pronto a rinunciare all'Europa League in cambio di più tempo per raggiungere il break even, attualmente previsto al termine della stagione 2020-21. Indiscrezioni che confermano la tesi su come le parti sembrerebbero ormai vicine ad un punto d'incontro. Il Milan è pronto ad accettare l'eventuale esclusione dall'Europa League ma solo se in cambio otterrà quello per cui ha sempre lottato; ovvero il già citato allungamento del periodo entro il quale ottenere il pareggio di bilancio.
Ben inteso: il Milan non si andrà ad auto escludere dall'Europa League, perché se così facesse l'Italia avrebbe una squadra in meno in Europa in un periodo dove bisogna difendere il ranking che permette di avere quattro posti in Champions e tre in Europa League. L'accordo, di fatto, deve passare come una decisione presa dalla Uefa: così facendo il Milan, accettando la squalifica, in cambio otterrebbe una pena accessoria più morbida, il già citato pareggio di bilancio spostato di uno o addirittura due anni. E, cosa da non sottovalutare, andrebbe ad accorpare in un'unica sanzione i due trienni sotto esame, quello 2014-2017 (legato al ricorso al Tas) e quello 2015-2018. Questo eventuale maxi accordo permetterebbe al club un percorso di rientro simile a chi ha già sottoscritto il settlement. Un'intesa che piace anche alla Uefa, la quale ha ormai compreso come il fair play finanziario, così com'è oggi, sia solo un aggeggio diabolico che tiene lontani investimenti e trasparenza. In caso di accordo, oltretutto, il giudizio del Tas risulterebbe inutile. Intanto a Casa Milan freme il mercato: dopo le visite mediche di ieri di Krunic, in sede si sono visti Giuseppe Riso, agente di Sensi, e Daniele Piraino (procuratore di Diawara), anche se il nome più caldo resta quello di Veretout: la Fiorentina chiede 20 milioni di euro, l'affare potrebbe decollare a breve. E Montolivo, intanto, riparte dal Monza di Berlusconi e Galliani.