"O tir a gir" di Insigne, la magia degli Europei che unisce l'Italia

Il colpo preferito dell'attaccante azzurro è diventato meme, argomento di striscioni, mantra da ripetere davanti alla tv

Lorenzo Insigne dopo "o tir a gir" realizzato contro il Belgio

Lorenzo Insigne dopo "o tir a gir" realizzato contro il Belgio

Un colpo provato e riprovato sul campo che è diventato la cifra di un giocatore, Lorenzo Insigne. Una magia che in queste notti europee si è elevata da una dimensione puramente sportiva, trasformandosi in un'invocazione di buon auspicio ripetuta compulsivamente sugli spalti o davanti agli schermi tv. Ma anche in un tema su cui si sono messi alla prova tutti gli inventori di meme. E che alla fine si è trasformata in un mantra che unisce l'Italia da Nord a Sud passando per il centro, isole comprese come diceva un vecchio spot degli anni '80. 

Stiamo parlando di "o tir a gir", l'azione tipica del attaccante azzurro Lorenzo Insigne. Il capitano del Napoli l'ha sperimentata prima di tutto sul terreno dello stadio partenopeo, dedicato a Diego Armando Maradona dopo la morte, oltre che negli altri impianti d'Italia in cui ha giocato con la sua squadra di club. Funziona così: partendo dall'ala, solitamente a sinistra, Insigne si accentra e, una volta in area, lascia partire un tiro con una parabola arcuata, a metà fra una palombella e il colpo da biliardo indirizzato all'incrocio dei pali. "O tir a gir", appunto. E' in questa fortunata spedizione europea della Nazionale, però, che "o tir a gir" è trasceso, diventando patrimonio comune di tutti gli appassionati di calcio, in particolare i più giovani che - c'è da scommetterlo - inizieranno a provare a imitare le prodezze dell'attaccante di Frattamaggiore, a partire dalle partitelle in spiaggia o al parco di questa estate.

Con gli Europei, quindi, "o tir a gir" è stato promosso a meme, materia di scherzi fra compagni di squadra e argomento per gli striscioni, tanto che si è visto un "God save o tir a gir" sugli spalti di Wembley. Culmine della venerazione si è avuto nell'incontro dei quarti di finale fra Italia e Belgio quando Insigne ha segnato la sua seconda rete degli Europei, ovviamente con un "tir a gir", infilato alle spalle di Courtois dopo aver saltato il centrocampista Tielemans. Ed era stato un "tir a gir" anche il primo gol di Lorenzo il Magnifico della competizione, il sigillo sul definitivo 3-0 con cui l'Italia ha superato la Turchia nel match di debutto.

Non solo. Insigne è diventato frutto d'ispirazione anche per i compagni, dato che Federico Chiesa ha messo la sua firma nella semifinale con la Spagna proprio con la sua versione del "tir a gir". E chissà che il tifoso imbucato alla festa azzurra dopo la semifinale con la Spagna perché "assomigliava" (più o meno) a Insigne, non sia stato smascherato proprio dopo avergli fatto provare un "tir a gir" finito poi in tribuna. In tema di tributi, invece, c'è da registrare la scelta del rapper napoletano Clementino che, in ossequio a una promessa fatta prima degli Europei, si è fatto tatuare sul braccio la frase "o tir a gir", con il numero 24, quello indossato da Insigne nel Napoli, la squadra del cuore dell'autore di "Cos cos cos".

Lorenzo Insigne è giocatore completo, che proprio in questa stagione sembra aver trovato la sua definitiva consacrazione, nonostante il Napoli non sia riuscito a qualificarsi per la Champions League. Ma nella storia del calcio tricolore resterà sempre l'attaccante che ha fatto di una giocata una forma d'arte, una formula magica, un rito unificante, un intercalare destinato a finire nel Devoto Oli (o su Wikipedia). "O tir a gir", basta la parola.