Coppa America, Luna Rossa alla sfida decisiva con Ineos

Max Sirena&C devono battere gli inglesi che altrimenti saranno già in finale della Prada Cup che dovrà decidere chi sarà lo sfidante di Emirates New Zealand, detenore del trofeo più antico del mondo

Luna Rossa

Luna Rossa

Milano, 21 gennaio 2021 - Vigilia di sfide nelle acque di Auckland dove tornano a incrociarsi le vele di Luna Rossa e Ineos UK, che sabato 23 si sfideranno alle 16 neozelandesi, le 4 del mattino italiane. Max Sirena&C e il team inglese sono gli unici due contender rimasti per ora sul campo in questa fase eliminatoria delle Challenger Selection Series, ribattezzate Prada Cup, in corso di svolgimento ad Auckland dal 15 gennaio, che dovrà designare lo sfidante di Emirates Team New Zealand, detentore dell'Americas Cup, il trofeo velico più antico e prestigioso del mondo giunto alla sua 36a edizione. Il terzo contender, American Magic, ha infatti comunicato al '"regatta director' della 36a America's Cup di vela, di non partecipare alla terza e quarta giornata della selezione nel tentativo di riparare i danni riportati dallo scafo nella "scuffiata" del Primo Round Robin.  

La "scuffiata" di American Magic
La "scuffiata" di American Magic

La prima fase di regate si è conclusa con tutti i due round robin in programma disputati. L’Ineos Team UK al momento è imbattuto e comanda la classifica, seguito da Luna Rossa Prada Pirelli con due vittorie e due sconfitte. Chiude la graduatoria NYCC American Magic a zero vittorie. Alla luce del forfait del team del New York Yach Club, fermo ai box per sistemare i danni allo scafo dopo la "scuffiata", a scendere in acqua saranno soltanto Luna Rossa, con il guidone del Circolo della Vela Sicilia di Palermo, e Ineos UK. Il regolamento prevede che, dopo i match race del weekend, ciascun equipaggio simuli una regata contro American Magic: la regata verrà sospesa pochi minuti dopo la partenza e il "regatta director" assegnerà virtualmente il punto al team in quel momento in acqua. Luna Rossa e Ineos UK intascheranno così un punto ciascuno per muovere la classifica, che questo punto vede gli inglesi in testa con due lunghezze.  Nella sfida di sabato contro Luna Rossa gli inglesi avranno a disposizione il match-ball per qualificarsi alla finale della Prada Cup. Se il team britannico dovesse imporsi su quello di Max Sirena, può intascare il pass per la finale del 23 febbraio prossimo e, a quel punto, la regata di domenica diventerebbe inutile ai fini del verdetto finale, in quanto Luna Rossa sarebbe comunque costretta a giocarsi l'altro posto a disposizione per la finale contro American Magic. In caso di successo di Ineos UK sabato, i due team potranno scegliere se regatare o no nella prova di domenica. Luna Rossa spera di guadagnarsi la una chance per la rivincita.

Un momento dei primi Round Robin

IL CAMPO DI GARA

I campi di regata sono cinque, distribuiti nel golfo di Hauraki, che il Race Director, Iain Murray, avrà la possibilità di scegliere in base alle condizioni meteo Le imbarcazioni si sfidano in match-races, ovvero una regata uno-contro-uno. La configurazione del percorso è bolina-poppa con partenza di bolina, gate di bolina e gate di poppa. La lunghezza dipende dalle condizioni meteorologiche prevalenti, così come il numero di giri, che il il Race Director si riserverà di dichiarare prima della partenza.

 

La goletta Scuna America
La goletta Scuna America

IL TROFEO PIU' ANTICO DEL MONDO

L'America's Cup è il trofeo più antico del mondo. Era il 22 agosto 1851 quando il Royal Yach Squadron britannico con 14 imbarcazioni sfidò il New York Yacht Club che decise di partecipare con la Scuna America, (la goletta agguerritissima che poi diede il nome all'America's Cup) in un percorso attorno all'isola di Wight. I "cugini" americani vinsero con ben 8 minuti di distacco sulla seconda barca, la britannica Aurora, aggiudicandosi la coppa che era stata messa in palio per celebrare la prima prima esposizione universale di Londra grazie al fatto di non aver girato intorno all'isola a differenza degli altri sfidanti: per gli inglesi era chiaro che l'isola andasse circumnavigata, ma il regolamento non era chiaro sul punto e quindi non contestarono la vittoria di America. A questa prima sfida la storia ha consegnato l'nteressante aneddoto secondo cui la regina Vittoria, venuta a conoscenza della vittoria di America, avrebbe chiesto quale barca fosse giunta seconda, sentendosi rispondere: "There is no second, your Majesty". Questo tutt'oggi è il motto dell'America's Cup - "There is no second" - non c'è secondo. L'America's Cup si disputa ogni quattro anni ed è tuttora il trofeo in palio più antico del mondo.

 

La coppa delle Cento Ghinee
La coppa delle Cento Ghinee

La coppa messa in palio nel 1851 venne subito battezzata "Coppa delle cento ghinee" dal suo costo. Lo storico trofeo ha rischiato grosso nel marzo 1997 quando una persona si introdusse nella sede del Royal New Zealand Yacht Squadron, allora detentore, danneggiando l'America's Cup con un martello. L'assalitore, un delinquente recidivo, sostenne che l'attacco aveva motivazioni politiche, ma ciò non gli evitò la galera. Il danno causato era così grave che si temette che la coppa fosse irreparabile. La casa argentiera londinese Garrards, la stessa che lo aveva fabbricato nel 1848 riuscì in tre mesi di faticosissimo lavoro a riportare la coppa alle condizioni originali. Proprio per via del prestigio dell'America's Cup Garrards non si fece pagare per i lavori di ripristino. 

 

Australia II, vincitore nel 1983
Australia II, vincitore nel 1983

 

LA FINE DELL'IMBATTIBILITA' USA

Il dominio yankee venne interrotto nel 1983 dall'equipaggiio di Australia II, lo yacht del Royal Percth Yacht Club progettato da  Ben Lexcen e timonato da John Bertrand  dotato di una particolare chiglia con bulbo rivoluzionario. Gli australiani vinsero l'America's Cup in sette regate, col punteggio di 4-3, spezzando l'imbattibilità statunitense durata 132 anni. Lo skipper sconfitto, lo statunitense Dennis Conner al timone di Freedom, si riprese la coppa quattro anni dopo, con lo yacht Stars and Stripes, in rappresentanza del San Diego Yach club.

 

 

Azzurra in azione (foto Azzurra.it)LA PRIMA ITALIANA

Il 1983 segna anche la prima partecipazione di una barca italiana, Azzurra. Allo scopo di stabilire chi sarebbe stato il vero sfidante, si tennero una serie di regate eliminatorie, per le quali venne istituita come premio la Louis Vuitton Cup. Il progetto di Azzurra  schierata dallo Yach Club Costa Smeralda, vide il sostegno dell'Aga Khan e di Gianni Agnbelli. L'equipaggio venne affidato allo skipper Cino Ricci e al timoniere Mauro Pelaschier coadiuvati da altri noti velisti italiani: Niki Mosca, Massimo Devoto, Lorenzo Mazza, Dondo Ballanti, Chicco Isenburg. Azzurra si classificò terza tra gli sfidanti ma la sua avventura fece conoscere a buona parte del pubblico italiano questa disciplina che ebbe un impulso notevole. Proprio come accadde anni dopo nello sci con Alberto Tomba.

 

Il Moro di Venezia
Il Moro di Venezia

 

IL MORO DI VENEZIA 

Nel 1992 Il Moro di Venezia, timonato da Paul Cayard e di proprietà dell'imprenditore ravennate Raul Gardini, si aggiudica al termine dei duelli match-race (introdotte proprio in quella edizione) la possibilità  di sfidare il detentore, America Cube del miliardario statunitense Bill Koch e condotta da Hurry "Buddy" Melges. Il team italiano perse la sfida (4-1) ma tuttora resta il miglior risultato conquistato dal un sindacato italiano perché otto anni più tardi, nel 2000, il Team New Zealand, guidato da Peter Blake e nuovamente timonato da Russell Coutts, sconfisse (5-0) Luna Rossa dello Yacht club Punta Ala condotta dallo skipper napoletano Francesco De Angelis, che nella Louis Vuitton Cup aveva vinto la concorrenza deghli statunitense dio America One con lo stesso Paul Cayard alla "barra".

 

Alinghi e Luna Rossa
Alinghi e Luna Rossa

LA COPPA VOLA IN SVIZZERA

Nel 2003 Alinghi vince la concorrenza di nove barche e nella finale con Oracle BMW Racing conquista la Louis Vuitton  e si candida a sfidare il detentore della Coppa America, L'imbarcazione di Ernesto Bertarelli, svizzero di passaporto ma italiano di nascita, è timonata dall'astro nascente Russell Coutts che proprio nelle acque di Auckland batte New Zealand con un secco 5-0. La coppa fa dunque ritorno in Europa, dove era rimasta solo per la prima sfida nel lontano 1841. Ma la storia del trofeo più antico del mondo continua a distzna di 170 anni da allora.