Sanremo 2022, Amadeus: "Fiorello ci sarà la prima serata, poi chissà..."

Il conduttore alla presentazione del Festival: "Stiamo ancora lavorando ai super ospiti. Se prendo il Covid non esiste un piano B. Mattarella? Mai arrendersi alle difficoltà"

Sanremo 2022, Amadeus: "Fiorello ci sarà la prima serata, poi chissà..."

Sanremo, 31 gennaio 2022 - E' ormai tutto pronto per l'inizio del Festival di Sanremo. Domani sera, martedì 1 febbraio, sul palco dell'Ariston scatta l'edizione numero 72 della più importante rassegna musicale italiana. Risolto il mistero della partecipazione di Fiorello, il conduttore e direttore artistico Amadeus è carico in vista del debutto. "Sono felice di iniziare questa terza avventura", le sue parole durante la prima conferenza stampa di presentazione del Festival.

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Poi subito il riferimento a Fiorello: "Fino alla settimana scorsa ero quasi convinto che non sarebbe venuto e proprio per questo avevo fatto preparare una sua sagoma con la quale avrei camminato. Quando è arrivato è stata una bellissima sorpresa. Lui sa che io adoro l'imprevedibilità. Quando ci siamo incontrati, mi ha detto: 'Ma secondo te, conrnutazzo, potevo lasciare il mio amico da solo?'. Fiorello è una persona generosa e l'anno scorso davanti alla platea vuota è stato eroico. Quest'anno non so cosa succederà, c'è la prima serata, poi chissà, magari se ne va". Per Amadeus, questa nuova edizione di Sanremo "non sarà solo musica, anzi l'Ariston ha una luce fortissima che servirà per lanciare un messaggio di forza, speranza e positività".

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Un'eventuale positività al Covid? "Non esiste un piano B. Nel caso state qua dieci giorni come me fino a quando non guarisco", dice il conduttore. Che per quanto riguarda i super ospiti lascia ancora le porte aperte: "Stiamo lavorando a più cose per completare il quadro degli ospiti musicali che non è ancora definitivo", spiega Amadeus rispondendo a una domanda sui quattro ospiti annunciati (Maneskin, Cesare Cremonini, Laura Pausini, Meduza), che lascerebbero scoperta una serata. "Mengoni? Né sì né no. Stiamo lavorando. Checco Zalone, anche se ha pezzi in classifica, non lo considero un ospite musicale. Venditti e De Gregori invece non ci sono, ma tutto può accadere". "Purtroppo il Covid ci ha messo in difficoltà e mi dispiace che gli ospiti internazionali non ci siano. Ci sono state trattative e anche la volontà, ma poi la paura di muoversi, i numeri sui contagi, la necessità di confermare mesi prima ha bloccato tutto e allo stato attuale non sono in grado di dare nomi internazionali. La colpa è della pandemia, non degli artisti né nostra. In passato ci avevamo provato con Dua Lipa, ma non è stato possibile".

Amadeus torna a parlare delle cinque co-conduttrici che una per ogni sera del festival lo affiancheranno sul palco dell'Ariston. "Drusilla? Sono affascinato dal suo modo di essere elegante e ironica. Volevamo omaggiare 5 signore del mondo del teatro, del cinema, della fiction, perché lo spettacolo in questi mesi di pandemia è stato uno dei settori che più ha sofferto - commenta il direttore artistico e conduttore -. Ornella Muti è una donna iconica del cinema con i suoi 90 film e anni di carriera: volevo partire con una donna che potesse raccontare qualcosa di sé, ma che rappresentasse anche il cinema italiano. Lorena Cesarini è una giovane promessa della tv: avrà un gran futuro. Maria Chiara Giannetta l'ho avuta concorrente ai Soliti Ignoti e l'ho trovata simpatica e spontanea: è lì che ho pensato di volerla al festival. E poi Sabrina Ferilli, che io definisco 'tanta roba'. È ironica, divertente, piace a tutti, grandi e bambini: è il modo migliore per chiudere il festival". 

Non poteva mancare un riferimento alla recente elezione del Capo dello Stato. Amadeus, al terzo mandato a Sanremo, si sente un po' come il presidente Mattarella, appena confermato al Quirinale? "Lasciamo stare il presidente che ha incarichi più importanti del mio. L'unica cosa che vorrei sottolineare è che in lui riscontro il fatto di non arrendersi alla prima difficoltà, benché grossa: sono convinto che se c'è un ostacolo nella vita va superato", risponde il direttore artistico in conferenza stampa. "Siccome amo molto Sanremo, essendo cresciuto nelle radio fin da ragazzino, amo questo luogo e ho grande rispetto della storia di Sanremo, l'anno scorso ho chiesto di fare il festival per regalare 5 serate diverse dall'incubo che stavamo vivendo. Quest'anno - sottolinea - le difficoltà ci sono, non c'è la ancora normalità: dobbiamo fare in modo di ottenere il massimo che questa situazione ci permette".