Il teatro con Ambra, il cinema e un tuffo nel passato per gioire senza andare sulla luna

L'anteprima del video di "Oceano senza fine", il nuovo singolo del cantautore Mauro Di Maggio

Mauro Di Maggio

Mauro Di Maggio

Milano - Le sue musiche sono a teatro per accompagnare Ambra Angiolini nello spettacolo ‘Il Nodo’, ha scritto parte della colonna sonora del film ‘Due fantasmi di troppo’ del duo comico Nunzio e Paolo con Enzo Salvi, Maurizio Mattioli e il barzellettiere Geppo, ma Mauro Di Maggio è anche il cantautore che sente il bisogno di fermare una vita che ormai scorre troppo velocemente. Con un singolo – ‘Oceano senza fine’ in uscita venerdì 26 novembre per Maqueta Records in radio e sulle piattaforme digitali – che diventa un viaggio nel tempo, nei ricordi di “un passato che un po’ ci conforta e un po’ ci limita”.

Come raccontano le immagini del videoclip tra fantasie e realtà. Delirio di sconforto e malinconia. Ma mai rimpianto, perché “è qualcosa di non compreso”. E invece “preferisco ripensare con affetto alle cene di Natale in famiglia, alle persone che non ci sono più, quasi a rivivere quell’abbraccio forte che vorresti tornare a sentire”. Una canzone "consapevole”, che parla del “desiderio infinito di amare”. Infinito come l’oceano. Che sì, è vero, “mette anche un po’ paura, come il futuro, ma è allo stesso tempo un ritorno all’essenza, è la strada per chiudere il cerchio in una vita piena di scoperte”.

"Dobbiamo ricordarci che siamo qui per gioire – la visione di Mauro -. E non serve andare sulla luna. Certo, so bene che in questo periodo non è facile, ma io cerco ogni giorno di essere il meno possibile intaccato dalla sensazione che mi provoca quello che succede attorno”. Un esercizio di concentrazione per “non pensare a quello che non posso fare". Con metodo e disciplina. Virtù che gli hanno lasciato i 10 anni in Conservatorio dove ha studiato chitarra classica. Influenza che ritrovi nelle colonne sonore, ma soprattutto nelle sue mani, "ogni volta che tocco una nota lo faccio con quella consapevolezza e dedizione". I suoi riferimenti, invece, si chiamano Dalla, Rino Gaetano, De Gregori, Lucio Battisti, gli Stadio e Vasco. Lui che da bimbo vedeva in tv i film con Little Tony, Bobby Solo e Gianni Morandi e poi usciva in cortile e facevo il verso con la racchetta o la chitarra del papà che ascoltava Elvis. S’è fatto grande con loro, con lo studio, le cadute e le risalite, con la certezza che "il mio disegno è la canzone nonostante il genere umano sia inconsapevole che ha già tutto, il resto è solo un prolungamento".