Quando Franco Gatti lasciò l'Ariston dopo la telefonata sulla morte del figlio

Tre anni dopo il Baffo abbandonò anche i Ricchi e Poveri. Il misterioso episodio della piuma nel camerino che evocava lo spirito di Alessio

Franco Gatti dei Ricchi e Poveri (Ansa)

Franco Gatti dei Ricchi e Poveri (Ansa)

Genova - L’Ariston gli aveva dato molto, l’Ariston gli ha tolto quel che aveva di più prezioso. E’ sopravvissuto poco meno di un decennio alla morte del figlio Alessio, 22 anni, avvenuta nel febbraio del 2013 nella sua abitazione di Capolungo a Nervi, quando lui, Franco Gatti, era al festival di Sanremo, che abbandonò senza esitare. Alessio aveva un vizio, bere molto, che insieme agli stupefacenti ha creato un mix letale assunto dal giovane in un momento di debolezza. Il giovane viene trovato da una zia. Gli esami effettuati della Procura di Genova e dal medico legale confermano che la causa della morte del figlio di Gatti è stato un cocktail di eroina ed alcol, provocando un infarto.

E anche la sopravvivenza di Franco Gatti, meglio noto come “il baffo“ nel gruppo dei Ricchi e Poveri, è durata poco, altri tre anni, lasciando che di fatto la band diventasse un duo. Un duro colpo per gli ammiratori che non sospettavano una decisione simile, avvenuta a distanza di quasi 50 anni dal primo successo del gruppo. Franco e gli altri membri del gruppo riescono infatti ad emergere alla fine degli anni Sessanta, quando Franco Califano li nota e si propone di diventare il loro produttore per alcuni anni. Seguono tanti successi, come il secondo posto ottenuto a Sanremo nel ’70 e nel ’71 e poi la vittoria quindici anni più tardi con Se m’innamoro. 

Ma sarà sempre l’Ariston a creare il suo ricordo più drammatico: Franco e i componenti del trio, già ridimensionati rispetto alla formazione ufficiale, stanno per salire sul palco per ritirare il Premio alla carriera quando una telefonata informa il cantante della morte del figlio Alessio. Dopo quello choc non è più riuscito a salire sul palco ed ha deciso di abbandonare il gruppo. Formato il gruppo, appare subito chiaro che lui e Marina Occhiena hanno lo stesso timbro di voce, basso, in perfetto contrasto con gli altri due componenti della formazione. Fra i suoi ricordi c’è anche la famosa chitarrina: quando Franco aveva solo 11 anni, è rimasto affascinato da tre portuali che suonavano e cantavano in giro per i ristoranti. “Lì è nata la mia passione”, confessava. 

Un episodio emozionante è accaduto a Franco Gatti dietro le quinte di “A Ruota Libera”, quando era intervenuto per parlare di segni della presenza di coloro che non ci sono più. Il cantante aveva trovato nel camerino una piuma, segno che secondo la tradizione indicherebbe la presenza di chi è scomparso nelle vite delle persone che l’hanno amato. L’aneddoto aveva sconvolto anche gli altri ospiti presenti ed in primis il cantante dei “Ricchi e Poveri”. Gatti nel febbraio 2020 si era riunito allo storico gruppo insieme al rientro di Marina Occhiena dopo 39 anni, sul palco del Festival Di Sanremo.