Pagelle finale Eurovision 2022: vince l'Ucraina, ma Svezia e Italia da urlo

Grande energia anche dall'esibizione della Spagna

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Dopo le pagelle della prima semifinale e quelle della seconda semifinale, ecco i voti - come sempre ironici - della finale dell'Eurovision Song Contest di Torino. La prima edizione italiana dopo trentun anni - l'ultima volta in cui il Belpaese aveva organizzato la manifestazione musicale europea era stata una sorta di disastro dal punto di vista organizzativo e si era svolta all'inizio degli anni Novanta - è stata un successo organizzativo e di pubblico. Gli ascolti tv tanto della prima semifinale quanto della seconda serata hanno premiato la Rai e l'Ebu, ovvero l'European Broadcasting Union che organizza ogni anno l'evento.

REPUBBLICA CECA We are Domi "Lights off": voto Meglio non si poteva cominciare. La finezza del chitarrista che suona con l'archetto da violino è qualcosa che va oltre l'elettrodance. Al nuovo ascolto perde un po' quella sensazione di musica da Tagadà e diventa più da remix in discoteca.   ROMANIA Wrs "Llamame": voto Trenino. Il clone romeno di Fabrizio Rovazzi ci proietta direttamente in viale Ceccarini a Riccione fra uno spritz e uno Sbagliato a prepararci per la serata in discoteca. Dove probabilmente sentiremo il brano della band della Repubblica Ceca. Sarà il caldo, ma io già sento la sabbia sotto i piedi. PORTOGALLO Maro "Saudade, saudade": voto Il male di vivere ho incontrato. Come smontare tutti gli entusiasmi. Ma intendo per i prossimi dieci-quindici anni almeno. Il titolo già suggeriva che non saremmo andati incontro a una roba tipo "Pace, amore e gioia infinita", però a tutto c'è un limite.

FINLANDIA The Rasmus "Jezebel": voto Insegnatemi la vita. Il cantante ha ancora un'acconciatura improbabile e un abbigliamento inquietante che farebbe scappare i bambini e accorrere le forze dell'ordine al parchetto sotto casa. Però la canzone è una bomba e la band sul palco ha un'energia che dovrebbe essere un po' trasmessa alla cantante del Portogallo. E' un attimo che ti ritrovi a gridare "Jezebel" come una groupie qualsiasi. Amore a pacchettini per loro. 

SVIZZERA Marius Bear "Boys do cry": voto Buon Natale. Continua ad essere un brano adattissimo per una pubblicità natalizia. Una di quelle canzoni da abbinare magari a film come "Una vita da cani" o "Miracolo sulla 34esima strada". Insomma, anche no a maggio.

FRANCIA Alvan&Ahez "Fulenn": voto Rave. Sono quasi techno in lingua bretone, praticamente qualcosa di mai visto. E per questo vanno premiati. La loro esibizione ha l'atmosfera di una festa zingara. Si balla scatenati. Grazie. NORVEGIA Subwoolfer "Give that wolf a banana": voto Banana. Sono giallo Simpson e già mi piacciono. La loro canzone è geniale non tanto nella melodia - che sembra un già sentito, ovvero il clone di "No roots" di Alice Merton - quanto nell'idea. Quella di costruire un mondo parallelo in cui il lupo non mangia nè nonna nè Cappuccetto Rosso, ma si accontenta di una banana. ARMENIA Rosa Linn "Snap": voto Da pubblicità. Ve lo immaginate anche voi lo spot di un'auto in un bosco con questa canzone in sottofondo? Ecco, carina. Niente di rivoluzionario o particolarmente innovativo però. Questo non autorizza Rosa Linn ad andare in scena in pigiama, ma forse è stata mal consigliata.

ITALIA Mahmood e Blanco "Brividi": voto 3592079520523723572459024572095720375092735. Adottatemi, portatemi con voi dove volete, fatemi fare la spesa per voi. Non so se si è capito: vi voglio presidenti della Repubblica ovunque. Il brano è emozione pura. Sbagliando un po' nell'intonazione, ma francamente nessuno si sarebbe aspettato, senza effetti, due voci perfette. Tutto il PalaOlimpico la canta e sembra di stare alla finale dei Mondiali: andiamo a Berlino, Beppe. Tornando nei ranghi: un concentrato di emozioni. Non vi ringrazieremo mai abbastanza.

SPAGNA Chanel "SloMo": voto Ibiza. Neanche all'Ushuaia e al Pacha messi insieme tanto spettacolo concentrato in così pochi minuti. Sul palco mancano gli elefanti e poi abbiamo visto di tutto. La Spagna non ha lesinato e ha messo sul palco tutto quello che poteva: scosciature, balli provocatori e un'energia davvero pazzesca. Ho già prenotato il volo per Baleari.

OLANDA S10 "De Diepte": voto Ci riporta alla realtà. Dopo la spremuta di cuore dell'Italia e la "fiesta che fantastica, fantastica, esta fiesta" della Spagna, ci serviva un po' di sana tranquillità. Che arriva dall'Olanda. Non è male. 

UCRAINA Kalush Orchestra "Stefania": voto Il loro lo hanno fatto. Spogliando la loro esibizione di ogni significato politico, è una canzone nella media. Interessante il mix folk e rap. Però ce ne sono di migliori. GERMANIA Malik Harris "Rockstars": voto Non sei Eminem. Biondo ossigenato lo è, prova a rappare come lui, ma di Eminem ce n'è uno solo. E non è tedesco. Canzone orecchiabile, ma si perde nel mare magnum degli altri brani. L'arrangiamento però è davvero da favola. 

LITUANIA Monika Liu "Sentimentai": voto Classe. La quota eleganza e delicatezza con lei fa l'en plein. Il suo caschetto alla Mireille Mathieu è diventato iconico, così come la sua voce sensuale. La canzone un minimo entra in testa, ma a colpire è più che altro la presenza scenica di Monika Liu. AZERBAIJAN Nadir Rustamli "Fade to black": voto Però se devi fare così potevi mandare qualcun altro. C'è del tormento. Parecchio. Sui gradoni di una tribuna sportiva sembra un quarterback escluso dalla finale di Superbowl. Insomma, 'na gioia.

BELGIO Jérémie Makiese "Miss you":  voto Senza lode e senza infamia. Bella la coreografia e, vi dirò, la canzone non sarebbe neanche male. Se fosse parte di un musical, sarebbe perfetta. Tipo un "Dick Tracy", ad esempio. Ci sono però brani decisamente più coinvolgenti. 

GRECIA Amanda Georgiadi Tenfjord "Die together": voto Toda joia toda beleza. La Lorde del Peloponneso - andatevi a vedere le foto della cantante neozelandese, sono due gocce d'acqua - sembra più Lana Del Rey dal tono della canzone. La voce è di quelle che non si dimenticano, nonostante le imprecisioni, ma il testo è una mazzata. ISLANDA Systur "Með hækkandi sól": voto Lago ghiacciato. Ti portano lì con la loro canzone e con le loro voci angeliche. Sono talmente eteree da non sembrare neanche terrene. Sono il momento lounge che ci serviva. MOLDAVIA ldavia Zdob şi Zdub & Frații Advahov "Trenuleţul": voto Pizza e mortadella, la strada è sempre quella. Un po' Cesaroni, un po' Davide Van De Sfroos: ascoltandoli, viene voglia di riempirsi il bicchiere di vino rosso, anche di scarsa qualità, e andare a brindare coi vicini di casa.

SVEZIA Cornelia Jacobs "Hold me closer": voto Ultraterrena. Lei è la vittoria. Lei è il trionfo. Ha quel graffio nella voce che raggiunge l'anima. E una canzone che è oggettivamente una bomba. E' di un'altra categoria il brano, è di un altro mondo Cornelia.  AUSTRALIA Sheldon Riley "Not the same": voto Mal di gola. Urla un sacco. Troppo per poter essere sopportabile. La canzone è profonda, non si discute. Però è una lagna senza precedenti. Lui è emozionato e si vede. Però non ci può tediare con i suoi problemi. Abbiamo una vita anche noi. 

REGNO UNITO Sam Ryder "Spaceman": voto Ma come ti vesti? Se il suo outfit doveva rappresentare una sorta di tuta da astronauta, ci siamo andati lontani anni luce. Ma proprio a una distanza siderale. La sua voce a tratti si avvicina a quella di - non volermene, lo so che sei il Dio del rock in cielo, in terra e in ogni luogo e io ti venererò finché non ti sarai reincarnato in una qualsiasi popstar - Freddie Mercury. Almeno quest'anno il Regno Unito non farà zero punti. 

POLONIA Ochman "River": voto  Sì ok, ma non ti arrabbiare. L'intro della canzone è clamorosamente "Il mondo prima di te" di Annalisa. E questo non depone a suo favore già da subito. Poi lui inizia a lanciare urla da Tarzan e la canzone finisce maluccio. In mezzo una bella ballatona pop. 

SERBIA Konstrakta "In corpore sano": voto Popola i miei incubi. Si lava le mani in continuazione anche stasera e, sinceramente, non avrei mai il coraggio di contraddire la Marina Abramovich della Serbia. Questa è peffomance, come direbbe una Virginia Raffaele che se avesse conosciuto Konstrakta non avrebbe mai avuto il coraggio di prenderla in giro.

ESTONIA Stefan "Hope": voto Non sparate sul pianista. Lui si diverte e fa divertire il pubblico. Ci porta in un'atmosfera da Vecchio West e ascoltandolo ci immaginiamo di galoppare a cavallo nella pampa sconfinata. La domanda sorge spontanea: ma la chitarra che si porta sulla spalla serve a qualcosa o è solo per dare un po' retta a Venditti (portare il pianoforte sulla spalla sarebbe oggettivamente troppo per chiunque)?

L'assenza di Ronela Hajati dalla finale: voto Ma siete pazzi? Ma voi vi rendete conto di quale spettacolo ci siamo persi lasciando fuori l'Albania da questa serata e includendo invece la Grecia o il Portogallo? Questo è un crimine contro l'umanità.