Pagelle Eurovision 2022: serata del 12 maggio. I promossi e i delusi

I voti agli artisti in gara al PalaOlimpico di Torino nella seconda semifinale

Achille Lauro all'Eurovision 2022 per San Marino

Achille Lauro all'Eurovision 2022 per San Marino

Dopo quelle della prima semifinale il 10 maggio, ecco le pagelle - come sempre ironiche - della seconda semifinale dell'Eurovision Song Contest. I dieci finalisti sono: Belgio con Jérémie Makiese, Repubblica Ceca con We are Domi, Azerbaijan con Nadir Rustamli, Polonia con Ochman, Finlandia con i The Rasmus, Estonia con Stefan, Australia con Sheldon Reily, Svezia con Cornelia Jackobs, Romania con Wrs e Serbia con Konstrakta. "Me ne vado, io non voglio partecipare alla finale" ha sbottato Cristiano Malgioglio dopo l'esclusione di Achille Lauro dalla finale. 

FINLANDIA The Rasmus "Jezebel": voto Panico Paura. Il cantante arriva in scena vestito in stile "It" con tanto di palloncino giallo e impermeabile coordinato.  Inquietante, va detto. Come lui anche gli altri componenti della band non rinunciano a sembrare gemelli dell'Ape Maia. La canzone però coinvolge il pubblico e, che vi devo dire?, a me piace molto. Li metterei in loop al posto di chiunque abbia eliminato Ronela Hajati. ​ISRAELE Michael Ben David "I.M": voto Un pelo meno. Divino, per carità. Ma forse un po' troppo. Il suo personaggio è ben definito, la canzone non è male. "Siate voi stessi, dovete essere liberi" ha urlato alla fine della canzone. E in effetti è il messaggio più bello che potesse dare. Gli urletti sparati a destra e a manca durante la performance però sono il male assoluto. No, Maria: io esco. SERBIA Konstrakta "In corpore sano": voto Scusami non lo faccio più. La Marina Abramovich serba mi incute un certo timore, lo ammetto. E lo incute anche al pubblico del PalaOlimpico, che non ha il coraggio di contraddirla. E infatti partecipa alla performance. Perché in effetti questa più che una canzone, oltre a sembrare una minaccia da parte di Konstrakta, è una vera performance. AZERBAIJAN Nadir Rustamli "Fade to black": voto Vieni qui che ti togliamo i tormenti. Senza dubbio un bel vedere e un bel sentire. La canzone è un bel mattone e forse è meglio averlo sentito a quest'ora e non più tardi perché il rischio addormentamento è forte.

GEORGIA Circus Mircus "Lock me in": voto Leonardo. Con loro sembra di essere in un laboratorio di un inventore. Sono sicuramente riconoscibili, il brano è anche orecchiabile. Niente di eccezionale però. MALTA Emma Muscat "I am what I am": voto High School Musical. Sale sul palco tutta tempestata di lustrini, ma con le sneakers ai piedi. Perché la comodità, anche su un palco visto da 200 milioni di persone, è l'aspetto principale. Bella la canzone, sembra un po' un già sentito da musical. Ma non è male.

SAN MARINO Achille Lauro "Stripper": voto Che je voi di'?. Sul palco mancano solo i ricchi premi e i cotillon, che in pochi sanno cosa siano peraltro, e poi c'è qualsiasi cosa chiunque possa immaginare: fuoco, gabbie, un toro meccanico, acqua, baci. Una performance in cui fare di più era impossibile. La canzone è la solita "alla Achille Lauro". Niente di nuovo, ma ci piace tanto.  AUSTRALIA Sheldon Riley "Not the same": voto Mal di testa. Coinvolgente, però un po' troppo urlata. Performance molto intensa, ma forse un po' troppo teatrale per essere credibile.  CIPRO Andromache "Ela": voto Bollywood. Ci starebbe bene una coreografia di gruppo. Sale sul palco con una scenografia da Venere di Botticelli. Ecco, però non è nè una Venere nè un'opera d'arte la sua esibizione. Quindi direi proprio anche basta.  IRLANDA Brooke "That's rich": voto Icona Pop. Nel senso che il genere è quello delle Icona Pop, molto commerciale e orecchiabile. E anche ballabile. Si confonde fra la folla, però. Peccato, perché avrebbe potuto sfruttare meglio questa occasione. MACEDONIA DEL NORD Andrea "Circles": voto Troppo tardi. Nel senso che quando ci siamo accorti che la sua canzone non ci avrebbe dato neanche un grammo di gioia è stato troppo tardi. Fallo un sorriso, Andre, su. In fondo sei pur sempre all'Eurovision Song Contest. 

ESTONIA Stefan "Hope":  voto Sergio Leone. La canzone sarebbe perfetta per uno Spaghetti Western, aspetti il cavallo a ogni strofa. Stefan è molto credibile, anche perché ci crede il giusto. Poi perde la testa e inizia ad accumulare punti buoni per il FantaEurovision dicendo "Torino", "Estonia" e infilando una serie di bonus per cui chi lo ha in squadra.

ROMANIA Wrs "Llàmame": voto Il torero dei Carpazi. Scusate ma devo vederci chiaro: perché la Romania dovrebbe cantare in spagnolo e il cantante dovrebbe crederci così tanto? Altro aspetto fondamentale: i costumi. Ecco parliamone. Anzi no. Non parliamone, per favore. La canzone però è destinata a diventare un tormentone. A me piace. POLONIA Ochman "River": voto Tutto questo è noia. A parte gli urletti, che evidentemente stasera vanno di moda, il compitino lo fa. La canzone è molto classica. Una ballatona che lui interpreta anche bene. E' uno dei pochi vestiti in modo sobrio. E questo ci sembra quasi strano. 

MONTENEGRO Vladana "Breathe": voto Ma mi si nota di più se vado o sto in disparte o se non vado affatto? No perché, Vlady, te lo dico col cuore in mano: bella e poetica la canzone, ma in mezzo a tutte le altre passa del tutto inosservata e inascoltata. Però l'abito che indossa è davvero bello. Almeno quello.

BELGIO Jérémie Makiese "Miss you". Voto: Bravo, ma un po' pesantino. Un po' troppo classico,non dà emozione. Tecnicamente ineccepibile, ma devo dire che passa inosservato. SVEZIA Cornelia Jacokbs "Hold me closer": voto Big in Japan. Esibirsi dopo il Belgio ed essere già forti di per sè ha un gran vantaggio. Certo è che se poi si fa un'esibizione bomba, il gioco è fatto. Cornelia si conferma a buon diritto una delle favorite alla vittoria finale.  Per lei non si spreca neanche la scenografia, tanto ha già vinto. Se non arriva almeno fra i primi tre, mi incateno a casa di Cristiano Malgioglio insieme a Ronela Hajati dell'Albania.

REPUBBLICA CECA We are Domi "Lights off": voto Forza con gli addominali. Spopolerebbe nelle lezioni di zumba in qualsiasi palestra. La cantante tira degli acuti, peraltro intonati, clamorosi e il pubblico del PalaOlimpico - che inspiegabilmente riserva ovazioni a chiunque, compreso il bibitaro ambulante - si esalta. Devo dire, a ragione. 

L'assenza di Ronela Hajati in finale: voto Mai più, mai più (Urlato come Antonio Zequila nei confronti di Adriano Pappalardo). Ditemi se la cantante dell'Albania non avrebbe meritato maggior fortuna rispetto all'eliminazione nella prima semifinale. Ve lo dico io: Ronela avrebbe dovuto esserci. E non dite il contrario.