Solo scene di vita (vere). Ecco Zio Vanja di Checov: "La scuola è una missione"

Gli insegnanti di una scuola che esiste da 50 anni, Grock, e due estranei. Il regista: "Questa rappresentazione di un classico è diversa da tutte le altre".

Solo scene di vita (vere). Ecco Zio Vanja di Checov: "La scuola è una missione"

Solo scene di vita (vere). Ecco Zio Vanja di Checov: "La scuola è una missione"

"Un gruppo di attori riuniti nella vita dalla missione di insegnare il teatro alle nuove generazioni attraverso una scuola. Lo fanno tutti i giorni da molti anni, quando un giorno arrivo io - un uomo che nella vita non ha fatto l’attore o il formatore, ma solo il regista - e propongo loro di impersonare quelle scene di vita che ci sono in Zio Vanja di Anton Cechov, uno dei capolavori del teatro contemporaneo". Ecco come Antonio Syxty spiega la genesi dell’opera che apre alla grande il 2024 del Teatro Litta. "Un’idea semplice: quella che Pietro De Pascalis potesse incaricarsi di essere Zio Vanja, e

procedendo in questa via Debora Virello potessero essere Sonja, Fernanda Calati potesse essere Marina (la balia) e Maurizio Salvalalio potesse incaricarsi di essere Astrov. Questo gruppo di persone sono stati e sono tuttora anche attori, ma soprattutto formatori, testimoni di un mestiere come è quello del teatro. Queste persone sono gli insegnanti di una scuola che esiste da 50 anni a Milano: Grock Scuola di Teatro. Tutto qui".

Mancavano però – nella compagine dei personaggi di Zio Vanja – i due “estranei”: il Professore (in pensione) Serebrjakov e la sua giovanissima moglie Elena Andreevna. E così sono entrati a far parte di questa “riunione di famiglia” Gaetano Callegaro (attore, ma anche presidente della Cooperativa che ha in carico la scuola) e Margherita Caviezel (una allieva diplomata dalla stessa scuola, nel 2022).

"E così mi sono chiesto – ragiona Syxty –: potrà succedere che “la vita vera”, condivisa attraverso il teatro come destino, pratica e lavoro diventi la vita che Cechov racconta in quelle scene di campagna che io arbitrariamente (ma non tanto) ho chiamato scene di vita? Per fare tutto questo avevo bisogno di un “complice” che li conoscesse - come persone e come attori - molto più di me. Per questo ne ho parlato con Claudio Orlandini, votato anche lui all’insegnamento, che nella vita ha fatto e fa il regista".

Alla fine di questo “incontro nella vita” ci saranno le rappresentazioni in un teatro, come molte altre già fatte, tante volte, da altri attori, in altri teatri. "Ma questa rappresentazione di Zio Vanja sarà diversa perché nata dai rapporti della vita vera di coloro che hanno deciso di raccontarsi attraverso i personaggi del più grande autore contemporaneo del teatro moderno..."