
Martina Colmegna ha partecipato al primo torneo da professionista all’età di 16 anni
Cesano Maderno, 9 aprile 2025 – Martina Colmegna è una che non si arrende. In particolare a una spalla “ballerina” che in carriera, probabilmente, le ha tolto molto. Oggi è la numero 578 nel ranking Wta, nel febbraio del 2023, guarda caso dopo un anno senza problemi fisici, è arrivata alla posizione 347, addirittura alla 185 nel doppio dove si è tolta parecchie soddisfazioni.
Non si arrende a una vita fatta di sacrifici che però le ha permesso fino a oggi – ha 28 anni – di fare quello che più le piace. Non è il mondo dorato degli Slam, ma viaggia, gioca a tennis e si immagina un futuro nello sport che pratica da quando aveva 6 anni sui campi di via Po a Cesano Maderno, la sua città.
La sua quotidianità corre parallela al tennis, tutto in funzione dello sport, ma quanto è costato in termini di sacrifici?
“Ovviamente tanto, ed è così da almeno una dozzina di anni da quando ho iniziato a fare tornei fuori dall’Italia. Sono tennista professionista dall’età di 16 anni quando partecipai al mio primo torneo da 10mila dollari. Allenamenti, spostamenti e soprattutto uno stile di vita che deve essere perfetto. Pochi vizi, mangiare bene, insomma quella che chiamano la vita d’atleta”.
Sacrifici anche economici, immaginiamo. I premi importanti se li portano a casa forse le prime 200 al mondo. Sotto è dura stare a galla. Come si fa?
“Si fa che viaggio da sola. Senza accompagnatori e senza l’allenatore, altrimenti i costi raddoppiano. Sono io che organizzo gli spostamenti, prenoto aerei e hotel. E poi sono una sorta di datrice di lavoro perché tocca a me pagare l’allenatore, il massaggiatore, il fisioterapista. C’è tutto un mondo che gira intorno a un’atleta professionista. Oggi riesco a mantenermi senza l’aiuto di nessuno. I tornei a squadre danno una mano, ho giocato anche nella serie A tedesca, a Cesano abbiamo disputato la serie A2, quest’anno farò la B1 a Clusone”.
Una tennista contabile, insomma. Le soddisfazioni più alte in carriera?
“Le qualificazioni agli Internazionali di Roma, le ho fatte due volte. Giocai e persi contro Monica Puig che poi avrebbe vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio”.
E il 2025?
“Il primo obiettivo è giocare tutto l’anno senza problemi fisici. Ora c’è Bellinzona, sto alzando un po’ il tiro nei tornei futuri”.
A dicembre compirà 29 anni, sta già pensando al futuro?
“Devo dire che il tennis offre molti sbocchi a livello lavorativo. Resterò sicuramente nell’ambito, insegnerò, seguirò qualche atleta. Vedremo. Adesso penso solo a giocare e voglio farlo il più tempo possibile”.