Covid e sci: i Grigioni salvano la stagione

Anche se la stagione sciistica non è ancora finita è tempo di bilanci nel Canton Grigioni dove il settore ha sofferto per colpa del Covid, ma sempre meno di quanto è accaduto in Italia

Sci

Sci

Tirano (Sondrio) - Anche se la stagione sciistica non è ancora finita è tempo di bilanci nel Canton Grigioni dove il settore ha sofferto per colpa del Covid, ma sempre meno di quanto è accaduto in Italia dove la stagione non è praticamente mai iniziata. Nel Canton Grigioni nel mese di febbraio gli ingressi sono diminuiti del 9% rispetto a quando registrano nel 2020. «Date le circostanze, consideriamo il risultato accettabile – spiega l’associazione degli impianti di risalita Bergbahnen Graubünden - Tuttavia c’è mancanza di comprensione e frustrazione per quanto riguarda l’imposizione della chiusura delle terrazze nelle aree sciistiche. Il calo del 9% è da mettere in relazione con un’annata molto buona: se considerato rispetto alla media degli ultimi cinque o dieci anni la flessione si riduce al 3%».

A registrare il risultato peggiore dal punto di vista degli accessi è stata l’Engadina con un calo del 16%, mentre nei Grigioni centrali e in Surselva la diminuzione è stata contenuta tra il 3 e il 4%. Il fatturato del febbraio 2020 è stato del 6% in meno di quello dello stesso mese del 2019. Considerando l’intera stagione il calo è stato del 22% pari a una perdita di 40 milioni di franchi, quasi 36 milioni di euro. Decisamente più nera la stagione dei ristoranti delle località sciistiche, sottoposti come in Italia a restrizioni e chiusure, la stagione 2020/21 per loro è decisamente da dimenticare visto che le perdite sono state superiori al 60%. «L’Ufficio federale della sanità pubblica ha autorizzato mense per i dipendenti e per le scuole di sci al chiuso e ha vietato l’uso delle terrazze all’aperto dei ristoranti affacciati sulle piste», concludono gli operatori. Tutto il mondo è paese.